Pagelle Roma, disastro Smalling e Mancini. Un 4 anche per Fonseca

Ünder svanito, Dzeko ci prova, Kolarov è spento. Cristante non è in condizione dopo l'infortunio
Pagelle Roma, disastro Smalling e Mancini. Un 4 anche per Fonseca© LAPRESSE

Pau Lopez 6

Indifeso. Tiene aperta la partita con un paio di parate, ma alla lunga deve contare i palloni che gli passano alle spalle.

Santon 4,5

Non gli gira bene: la deviazione che causa il secondo svantaggio è impercettibile quanto acuminata. E con Barrow che imperversa è difficile evitare guai.

Bruno Peres (16’ st) 6

Zitto zitto, rompe gli schemi e disegna l’assist per Mkhitaryan. E’ una cosa.

Mancini 4

Intimidito dal momento terribile, ha lo sguardo assente e i muscoli spenti. Mostra il red carpet a Barrow sul terzo gol.

Smalling 4

Nell’instabilità sembra l’amico che ti porta in spalla per incoraggiarti. Ma al quarto d’ora lascia via libera a Orsolini con un movimento imperdonabile.

Kolarov 4,5

Ha il merito di sferrare il colpo mancino che genera l’autogol di Denswil. Il resto, mamma mia. In più battibecca con i tifosi della Tribuna Tevere, che di lì in poi lo fi schiano a ogni tocco di palla.


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Cristante 4

Non è ancora tornato dal grave infortunio. Perde le misure tra i reparti, sbaglia tanti passaggi. E nel ritardo di condizione, commette un fallaccio che costa l’espulsione. Va recuperato al più presto.

Veretout 4,5

Da gennaio sembra giù. Gli manca lo spunto, la brillantezza. Con un centrocampo così malmesso è difficile fare risultati.

Kalinic (34’ st) sv

Ünder 4,5

Giocatore scomparso. Non gli si può rimproverare l’impegno, né la verve. Ma prosciuga ogni pensiero con scelte sconsiderate.

Perez (12’ st) 5,5

Prova a erogare qualità nel debutto all’Olimpico. Ma insiste troppo sulle giocate da solista senza concludere granché.

Mkhitaryan 5,5

Titolare per la prima volta dal 12 dicembre, si guarda intorno in cerca di compagni con i quali dialogare e di un concetto calcistico da valorizzare. Il suo visibile deficit altetico non consente inventiva. Ha però il merito di segnare il gol della rincorsa: di testa, non proprio il suo forte.


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Perotti 5,5

Nel primo tempo traccia linee ideali intelligenti. Cala nel secondo, quando la Roma sembra ravvivarsi.

Dzeko 5

Si accende tardi. Ma almeno tenta fino all’ultimo di scongiurare la figuraccia.

Fonseca (all.) 4

Houston, abbiamo cinque problemi: cinque come le sconfi tte del 2020. Friedkin rischia di comprare una squadra che non ha più un’identità. E la responsabilità è anche sua. Stavolta, soprattutto.


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Pau Lopez 6

Indifeso. Tiene aperta la partita con un paio di parate, ma alla lunga deve contare i palloni che gli passano alle spalle.

Santon 4,5

Non gli gira bene: la deviazione che causa il secondo svantaggio è impercettibile quanto acuminata. E con Barrow che imperversa è difficile evitare guai.

Bruno Peres (16’ st) 6

Zitto zitto, rompe gli schemi e disegna l’assist per Mkhitaryan. E’ una cosa.

Mancini 4

Intimidito dal momento terribile, ha lo sguardo assente e i muscoli spenti. Mostra il red carpet a Barrow sul terzo gol.

Smalling 4

Nell’instabilità sembra l’amico che ti porta in spalla per incoraggiarti. Ma al quarto d’ora lascia via libera a Orsolini con un movimento imperdonabile.

Kolarov 4,5

Ha il merito di sferrare il colpo mancino che genera l’autogol di Denswil. Il resto, mamma mia. In più battibecca con i tifosi della Tribuna Tevere, che di lì in poi lo fi schiano a ogni tocco di palla.


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