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ROMA - La prima missione di Friedkin sarà sistemare i conti, per garantire alla Roma una stabilità finanziaria duratura. Cambierà dalla base il modello di business del club, che nei nove anni della gestione Pallotta è stato spesso vincolato al risultato sportivo e dalle plusvalenze. Ma il percorso di risanamento sarà lungo e complicato perché il prossimo bilancio, secondo un piano industriale che l’acquirente conosceva già dallo scorso novembre, chiuderà con un passivo di almeno 110 milioni, salvo incrementi imprevisti del fatturato.
MOVIMENTI - Pallotta attribuisce la colpa del dissesto economico alle scelte di Monchi, che dopo la semifinale di Champions giocata contro il Liverpool ha venduto giocatori come Alisson, Nainggolan e Strootman senza trovare sostituti altrettanto performanti. Ma la politica spregiudicata del club, che ha un forte indebitamento e che spende sempre più di quanto incassi, non è cominciata con Monchi. Anzi, nel primo anno da timoniere Monchi ha contribuito a costruire la squadra del miracolo di Roma-Barcellona.
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