Roma, Dzeko e il malumore da superare: aveva già le valigie pronte

Ieri mattina pensava ancora di andare alla Juve. Invece domenica dovrà affrontarla
7 - Roma, 338 milioni© lapresse
Guido D'Ubaldo e Antonio Giordano
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Sembra un film con un finale a sorpresa, di quelli che tengono gli spettatori con il fiato sospeso. Edin Dzeko aveva le valigie pronte per andare alla Juve, aveva già salutato gli amici di Casal Palocco e invece domenica affronterà i bianconeri da avversario. Arek Milik invece cercherà altri orizzonti, per poter mostrare le sue qualità in vista dell’Europeo. Come avrebbe detto il grande Boskov: «Giocatore è venduto quando i contratti sono stati firmati e depositati». Eppure stavano sul tavolo, e c’erano pure le penne, e si vedevano i soldi: venticinque milioni di euro pagabili in più soluzioni, due giovani della Primavera da girare al Napoli, quattro milioni e mezzo a stagione più bonus per Milik, che è salito su un aereo, è andato a Saint Moritz su precisa indicazione della Roma, ha sottoposto le sue ginocchia operate in passato al controllo, ed è tornato (quasi) sorridente.

Ma il calcio, in area di rigore, è ricco di scivoloni, di colpi proibiti e stavolta non c’è mica il Var per capire come sia realmente andata e perché mai sia finita. E’ un complicato intrigo, del quale si conosce l’epilogo, e i dettagli restano tali: certo, la storiaccia dell’ammutinamento, con relativa “liberatoria” per eventuali azioni risarcitorie ha pesato eccome; e ha trascinato dentro anche il pregresso. Milik si è irrigidito, il Napoli non ha allentato, la Roma ha dovuto fronteggiare anche la richiesta di urgenza della Juventus e il vaso si è rotto, lasciando a terra i cocci. Siamo arrivati ai titoli di coda e sarà sempre difficile capire chi avrà i maggiori rimpianti.

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