Fonseca, il campo d'accusa: Roma troppo rassegnata alla sconfitta

Sostituzioni tardive o spregiudicate e attacco poco lucido: i problemi su cui il tecnico sa di dover lavorare
Fonseca, il campo d'accusa: Roma troppo rassegnata alla sconfitta© LAPRESSE
Roberto Maida
3 min

Unità di crisi attivata: all’indomani del derby i Friedkin hanno incontrato Tiago Pinto, che successivamente ha raggiunto Fonseca a Trigoria per assistere all’allenamento (molto blando) e per un confronto sulle disfunzioni che hanno determinato la disfatta. La Roma manda segnali di compattezza, anche nel rapporto tra allenatore e giocatori che si sono riuniti per la consueta analisi degli errori, ma un problema di fondo esiste e non può essere sottovalutato: l’abitudine, quasi la rassegnazione alla sconfitta nelle grandi partite è incompatibile con l’ambizione di agganciare lo skilift per la Champions. Di questo difetto, come dei tanti meriti di un campionato comunque soddisfacente, la società vuole chiedere conto a Fonseca. Non per cercare un capro espiatorio, e la consueta colpevolizzazione dello stratega, ma per studiare insieme la soluzione immediata alle magagne.

Instabilità

Fonseca nel post-partita ha attribuito i due gol che hanno spianato la strada alla Lazio a errori «che non si possono commettere, perché non c’era una situazione di pericolo». Il riferimento è alla sbadataggine di Ibañez, forse terrorizzato dall’ansia per il primo derby. Eppure è stato Lazzari, il diretto avversario di Spinazzola, a sconquassare gli equilibri tattici di un dispositivo sensibile ai ribaltamenti di fronte. Come già contro l’Inter, la Roma non ha saputo contrastare il rivale di Spinazzola che evidentemente è così a corto di condizione da non poter sostenere ritmi elevati. E la fase difensiva non funziona più come prima. Nelle ultime 6 giornate, la Roma ha incassato 12 gol. Due a partita. Nelle prime 12, dunque in un intervallo esattamente doppio, ne aveva concessi in tutto 14. Guarda caso, nella seconda fase la Roma ha giocato tre scontri diretti (Atalanta, Inter, Lazio) che stanno diventando un complesso d’inferiorità: contro le prime otto del campionato ha segnato 8 gol e ne ha presi 18.

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