Stadio della Roma, Pietralata in pole position

Nella zona del Gasometro ad Ostiense ci sono problemi di inquinamento. Presto nuovo incontro in Comune per le aree
Stadio della Roma, Pietralata in pole position© ANSA
Guido D'Ubaldo
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Friedkin va avanti spedito per il nuovo stadio della Roma, che sarà di proprietà del club. La querelle su Tor di Valle è destinata a chiudersi definitivamente entro un mese, il tempo che il Comune, con una lettera dettagliata, ha dato a Eurnova per verificare se permangono ancora i requisiti richiesti dalla legge sugli stadi. Il proponente, non essendo più affiancato nella richiesta da una società sportiva, non avrebbe più titolo. Non è stato sottoscritto dalla Roma l’atto d’obbligo tra il proponente e il “mero utilizzatore”, vale a dire l’atto di assunzione di impegno vincolante alla firma della Convenzione finale con il Comune, pronto a revocare la pubblica utilità per Tor di Valle. Senza contare che ci sarebbe stato poi da impegnarsi con una fidejussione di 500 milioni, che comunque ha costi elevati.

La Roma guarda avanti

Il dialogo con il Campidoglio prosegue a ritmi serrati. Le aree che sono state per ora prese in considerazione - in attesa di uno stadio avviato dagli uffici tecnici della sindaca per individuarne altre - sono Pietralata e Ostiense. Entrambe sono già attrezzate con i servizi pubblici. A Pietralata da oltre dieci anni sono cominciati i lavori per lo Sdo (Sistema direzionale orientale) e il mese scorso sono state aperte tre nuove strade. Il progetto era stato pensato per un quartiere di uffici, ma oggi con la pandemia e l’introduzione dello smart working potrebbe essere rivisto. Il Comune deve decidere come rivalutare l’area destinata soprattutto ad uffici che oggi sono praticamente vuoti e dovrà interagire con la Funzione Pubblica. Entro un mese si chiuderà quindi la pratica di Tor di Valle. La causa annunciata da Eurnova andrà avanti, ma nell’entourage di Fredkin non sono molto preoccupati. Molto probabilmente invece Vitek non seguirà Parnasi. L’immobiliarista ceco si è relazionato con Friedkin, ha capito che il costo delle opere pubbliche non era sostenibile. Ma tra i due i rapporti sono rimasti buoni, probabilmente faranno altri business a Roma. Il nuovo stadio che ha in mente Friedkin non ha nulla a che vedere con il progetto faraonico di Pallotta. Solo l’impianto e le strutture necessarie per renderlo fruibile ai cittadini sette giorni a settimana. Niente centri commerciali, niente cittadella dello sport, cancellata anche l’ipotesi di un albergo. E una capienza massimo di 50.000 spettatori. Se si individua un area già servita dai mezzi pubblici entro il 2026 potrebbe essere pronto, calcolando un anno e mezzo per le autorizzazioni, la nuova Variante al Piano regolatore e i tempi per costruirlo.

Il Gasometro

La Roma aspetta per le prossime settimane dal Comune lo studio delle aree disponibili e già servite dai mezzi pubblici. Al massimo entro un mese si studierà su un nuovo progetto. Pietralata sembra avere i requisiti richiesti, la scelta dell’Ostiense (l’area del Gasometro) è molto suggestiva, a pochi chilometri dal centro, ma c’è un problema di inquinamento. Per anni quell’area è stata utilizzata per trasformare carbone in gas per tutta la città e questo ha lasciato scorie sul terreno che richiederebbero interventi costosissimi di bonifica. Del resto c’è un motivo se per oltre trent’anni questa area è stata pensata per tanti progetti ed è rimasta inutilizzata. Intanto per Tor di Valle i Verdi di Roma e del Lazio hanno presentato un esposto alla Corte dei conti per presunto danno erariale.


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