Kumbulla: "Roma la scelta giusta. Futuro in Premier? Mai dire mai"

Il difensore giallorosso: "Non è stato semplice arrivare in una città così grande, ma sono riuscito ad adattarmi"
Kumbulla: "Roma la scelta giusta. Futuro in Premier? Mai dire mai"© LAPRESSE
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ROMA - Tra poche ore Marash Kumbulla sbarcherà a Roma per sottoporsi agli esami strumentali per l'infortunio subìto in nazionale al ginocchio destro. Il club giallorosso è in ansia per le sue condizioni: si teme una lesione al menisco esterno. Nei giorni scorso Kumbulla ha rilasciato un'intervista al Daily Telegraph raccontando come sta vivendo la sua nuova esperienza nella capitale. 

Il legame con l’Albania.
"Sono nato in Italia ma il legame emozionale con l’Albania è sempre stato forte – ha detto Kumbulla -. Venivo in vacanza con i miei genitori, la mia famiglia ha tradizioni albanesi. Mi sento molto connesso a questo Paese, è la mia nazione. Per ogni giocatore, mettere la maglia di questa nazionale è un momento speciale. È importante per il calcio albanese avere questo stadio (l’Arena Kombetare di Tirana, il nuovo stadio inaugurato nel 2019 in cui alle 18 si gioca Albania-Inghilterra) per mostrare a tutti la sua forza. La generazione che nel 2016 ha giocato gli Europei è stato il punto più alto della nazionale. Ora stiamo cambiando molte cose e stiamo costruendo un mix tra giocatori giovani e quelli reduci dal 2016. Il sogno è arrivare alle fasi finali degli Europei o di un Mondiale".

La scelta di giocare nella Roma.
"L’anno scorso alla fine ho preferito rimanere in Italia (in Inghilterra era interessato il Leeds, ndc) per giocare in uno dei club più importanti della Serie A. E ho fatto la scelta giusta. Sono in una società con grande tradizione con tifosi fantastici e un progetto ambizioso. Ma la Premier League è uno dei miei campionati preferiti, quindi in un futuro perché no? Mai dire mai".

I compagni di squadra con un passato in Premier.
"Davanti alla porta Dzeko non sbaglia quasi mai neanche in allenamento. L’inglese? L’ho imparato un po’ a scuola e lo parlo con Chris Smalling perché voglio migliorarlo. È importante saperlo parlare. Guardo tante partite del campionato inglese, è quello che seguo di più dopo la Serie A perché è il più importante. Tutte le squadre di solito arrivano nelle fasi finali delle coppe europee, sono davvero tutte competitive e piene di giocatori fortissimi. Il mio preferito è Virgil van Dijk, guardarlo è fonte di ispirazione".

Sul Covid.
"Il primo giorno mi sentivo stanco, senza altri sintomi. Ma quando torni al campo d’allenamento dopo il coronavirus non è facile. Hai bisogno di ricominciare a correre e non è facile farlo ad alta intensità. Ha decisamente cambiato la mia stagione, la prima partita dopo il Covid mi sentivo molto stanco".

L’arrivo a Roma. 
"Non mentirò: quando sono arrivato non è stato facile perché venivo da una piccola città. A Roma tutto è più grande. È una città enorme e l’integrazione è stata un po’ complicata all’inizio ma impari presto ad adattarti a situazioni differenti e ora sono felice in questo momento della mia carriera".


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