Darboe, lacrime in tv: “Fuggito dall’Africa per inseguire il mio sogno”

Le parole del giocatore giallorosso al termine del match contro il Manchester United: "Grazie alla casa famiglia che mi ha accolto quando sono arrivato in Italia. Noi giovani dobbiamo credere nei nostri sogni e non mollare mai"
Darboe, lacrime in tv: “Fuggito dall’Africa per inseguire il mio sogno”© LAPRESSE
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ROMA - La Roma esce a testa alta dalla semifinale di ritorno di Europa League. La squadra di Paulo Fonseca ha battuto il Manchester United 3-2 grazie alle reti di Dzeko, Cristante e l'autogol di Alex Telles. Non è bastato però per ribaltare il risultato dell'andata (6-2) e approdare alla finale di Danzica. La Roma esce in semifinale, con tanti rimpianti per gli errori dell'Old Trafford e tante occasioni sprecate all'Olimpico. Al termine del match il giovane Darboe è intervenuto ai microfoni delle emittenti televisive. 

Le tue emozioni?
“Giocare contro il Manchester United è una cosa indescrivibile, non so come spiegarmi”.

Cosa hai provato entrando in campo?
“Cerchiamo sempre di allenarci al massimo quando siamo in Prima Squadra, Fonseca mi ha detto di giocare tranquillo e di fare quello che faccio in allenamento. Ho cercato di aiutare la squadra”.

Chi ti sta aiutando in questa fase della tua carriera?
“Un po’ tutti diciamo, all’inizio c’era De Rossi che mi aiutava tanto, poi anche Kolarov. Adesso sono molto legato con Diawara”.

La tua storia?
Avevo questo sogno fin da piccolo, in Africa è difficile giocare a grandi livelli senza un aiuto. C’era un mio amico fraterno lì in Gambia che mi diceva sempre che sono troppo forte e di parlare con i miei genitori per farmi portare in Europa per arrivare al top. I miei mi hanno dato una mano, non era facile per il visto: non ho avuto scelta, sono fuggito con due amici, un viaggio duro e avventuroso. In Italia mi hanno raccolto in una casa famiglia, vorrei ringraziarli tanto. Dopo un anno ho conosciuto Miriam Berruti, una talent scout che mi nah cambiato la vita e mi ha reso parte della loro famiglia: ero troppo piccolo, ne avevo bisogno. Vorrei ringraziare tutta la sua famiglia, so che mi stanno guardando.”.

Qual è il tuo punto forte e dove devi migliorare?
“Devo dare sempre il massimo, dico ai giovani di credere nei loro sogni”.


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