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ROMA - Sta ricaricando le pile in Giamaica. Tra spuntini vegani in bocca e la musica di Bob Marley nelle orecchie. Chris Smalling ha scelto le sue origini, i Caraibi, prima di ributtarsi nella mischia. Perché quella che sta per cominciare deve trasformarsi nella stagione del riscatto. Personale e di squadra. Perché al momento è lui il faro della difesa della Roma. L’uomo di esperienza da affiancare a Mancini o Ibañez, giocatori con un curriculum nettamente più snello. Mourinho lo conosce a memoria. Il portoghese ci puntò forte durante l’avventura allo United: Smalling fu sempre titolare (al netto degli infortuni) fino al giorno dell'esonero. (...)
Sirene inglesi
Smalling non è sul mercato. Ma è apprezzato da alcune squadre di media alta classifica di Premier League. L’Everton strizza l’occhio. La Roma aspetta comunque un’offerta ufficiale prima di fare qualsiasi considerazione: è chiaro che in questo caso conta l’aspetto economico e il parere di Mourinho. Per salutarlo, come minimo, bisogna andare in pareggio con la spesa fatta la scorsa estate (o andarci vicino): considerato l’ammortamento dopo un anno di cartellino e le quotazioni di mercato ridimensionate dalla pandemia. E sopratutto bisognerebbe trovare un sostituto che sappia interpretare il ruolo di leader.
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