Roma, Spinazzola ottimista sul rientro: "In gruppo a novembre"

Il giocatore giallorosso si è aperto alla trasmissione "Ti Sento" parlando anche del brutto infortunio agli Europei: "Non me lo aspettavo"
Roma, Spinazzola ottimista sul rientro: "In gruppo a novembre"© ANSA
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ROMA - La Roma di Josè Mourinho vola a punteggio pieno in campionato e spera di riavere presto a disposizione Leonardo Spinazzola. Il giocatore è stato ospite della trasmissione "Ti Sento" in onda su Rai 2 dove si è aperto in merito al brutto infortunio che lo mise ko durante gli ultimi Europei: "Non me lo aspettavo, anche perché stavo da Dio, stavo proprio da Dio, volavo: mi sentivo volare in campo - aggiunge - Quando rientro? Io ho detto a fine novembre rientro in squadra in gruppo, questo non significa giocare nella partita ma che rientro in gruppo che respiro la squadra. È già una grande cosa! É una cosa mia, è una scaletta mentale, l'equilibrio! È quello, perché io tutti i giorni punto quel giorno".

Spinazzola: "Mancini mi vuole bene"

Tra le persone che hanno supportato il giocatore giallorosso la figura del Ct Roberto Mancini è stata tra le più importanti: "Penso che lui me ne voglia tanto, di bene...mi stuzzicava sempre - non fare questo non fare quello. È un bene quando un mister, quando una persona ti sta sempre addosso, significa che prova qualcosa no? E quello me l'ha fatto sempre capire ma anche prima dell'Europeo. Io mi sono sempre sentito parte di quella squadra e mi sono sempre sentito la stima che il mister aveva nei miei confronti".

Spinazzola: "Bullizzato da piccolo"

Infine Spinazzola si è lasciato andare ad uno spiacevole ricordo d'infanzia, il bullismo: "Mi portavano un pochino in giro perché mi dicevano castoro perché avevo i denti grandi all'infuori. Ero alle medie avevo 12, poi fino anche 14 anni, anche in convitto o simili. 'Siamo tre papà castoro' mi cantavano quello! Eh sì m'arrabbiavo, però dopo crescendo penso che è la cosa più bella che ho questo sorriso - aggiunge - ai ragazzi che non sanno difendersi dal bullismo dico che sono migliori di loro senza dubbio. Perché chi parla tanto degli altri non è molto sicuro di sé stesso penso".


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