Roma, Mourinho in dodici punti

Roma, Mourinho in dodici punti© Getty Images
Ivan Zazzaroni
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Esplorando la Roma tra euforie e prostrazioni, che Mourinho chiama «grossi problemi», dopo otto partite - tra preliminari, Conference e campionato - e a poche ore dal primo derby romano dello Special (e di Sarri), azzardo alcune conclusioni. Nel contempo, mi pongo domande su una squadra che, soffrendo per tutto un tempo, il secondo - e non è una novità - ha battuto l’Udinese e fatto dodici. Cima Spalletti è a soli tre punti.

Ha alcune certezze: Rui Patricio è un portiere di garanzia che gode della fiducia del tecnico e dei compagni; Pellegrini, espulso ingiustamente e presumibilmente fuori domenica, è uno dei tre più forti calciatori italiani del momento e ha ancora notevoli margini di crescita; Veretout, che deve trovare la migliore condizione ma ogni tanto la risolve segnando, non è sostituibile nel ruolo e nei compiti; Mkhitaryan ha una qualità di battuta che pochi altri possiedono e un’autonomia limitata; Karsdorp, Viña, ieri assente, e Calafiori, attendendo il ritorno dell’indispensabile Spinazzola, sono dei “quinti”, per dirla in covercianese, non degli esterni bassi compiuti da linea a 4: attaccano benone, ma difendono male e in un calcio che investe su ampiezza e verticalità costituiscono un elemento di fragilità. Karsdorp, inoltre, non ha un sostituto: Reynolds non è pronto e chissà se mai lo sarà.

E adesso le domande: quanti gol potrà garantire Abraham (anzi, Ebraam, e così si sollazzano i nostri telecronisti) che ha caratteristiche fisiche e tecniche uniche? Cristante avrà la possibilità di respirare o dovrà giocarle tutte? Resto convinto che sia un trequartista, più che un centrale di centrocampo. Mou potrà contare seriamente e a lungo su Smalling? E Zaniolo quando aderirà perfettamente all’immagine di fenomeno che gli abbiamo dipinto addosso? Avendo la Roma una panchina assai più corta di quelle di Inter, Milan, Juve e Napoli, sarà in grado di arrivare a gennaio in una posizione di classifica da ambizioni per potersi rinforzare in funzione di un obiettivo importante? Il parrucchiere dell’ottimo Roberto Pereyra dell’Udinese è già stato arrestato?

Roma, come e più di altre città affamate di soddisfazioni, non è maestra dell’attesa e dell’osservazione, e l’euforizzante Mou, che ha la capacità di rendere interessante e piacevole anche una conferenza stampa da comandante dei pompieri, non riuscirà a cambiarla. Ma è già tanto quello che sta facendo.

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