ROMA - Mourinho medita un altro ribaltone: fuori Zaniolo e Sergio Oliveira. La decisione non è ancora definitiva, perché resta un allenamento importante per cambiare le gerarchie, ma nei test effettuati a Trigoria in vista della partita di La Spezia la Roma titolare era schierata con un inedito 3-4-2-1, con Pellegrini e il ritrovato Mkhitaryan dietro ad Abraham e la coppia centrale composta da Cristante e Veretout. Nel terzetto difensivo ovviamente c’era Mancini, di ritorno dalla squalifica, al fianco di Smalling e Kumbulla.
Roma, il dubbio di Mourinho
Perché Mourinho sta pensando di rinunciare a Zaniolo? Per scelta e non per necessità, diciamo così. Nicolò è perfettamente guarito dall’infortunio, superando l’edema alla coscia che lo aveva frenato contro il Verona. Nell’allenamento di giovedì, in cui era appunto tra le riserve, ha segnato due gol, avanzando la sua candidatura per giocare a La Spezia, la sua città. Ma Mourinho lo tiene sulla corda perché punta a stimolarlo, a stuzzicarne l’orgoglio. Sa che di lui ha bisogno nel presente e nel futuro, come ha spiegato a più riprese. Lo ha difeso pubblicamente nei momenti delicati, come dopo l’espulsione contro il Genoa. Per questo in cambio da lui pretende sempre il massimo. Non c’è stato alcun litigio, a scanso di equivoci. Solo una riflessione dell’allenatore, che c’entra poco con la dibattuta serata in discoteca di sabato scorso. La Roma è un gruppo nel quale tutti devono comportarsi in modo impeccabile per piacere a Mou, arbitro indiscusso di ogni valutazione. Anche quando è squalificato e decide di non comunicare.
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