Roma, Mancini: “Mourinho non vuole più venire in panchina”

Le parole del difensore giallorosso al termine del match contro l'Atalanta
Roma, Mancini: “Mourinho non vuole più venire in panchina”© LAPRESSE
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ROMA - Grande prova della Roma che all'Olimpico ha battuto l'Atalanta 1-0 con la rete di Tammy Abraham. La squadra di Mourinho (oggi squalificato) ha dato tutto, dal primo all’ultimo minuto. Attenta, concentrata, ben messa in campo: la squadra sta crescendo, sta trovando gioco ed equilibrio. Al termine del match Mancini è intervenuto ai microfoni di Dazn, prima di tutto per parlare della conversazione avuta con Mourinho alla fine della partita: "Si è congratulato perché oggi non ho preso ammonizioni. Poi ha detto che è meglio se non viene più in panchina viste le due vittorie con Foti”, ha scherzato il difensore. 

Grande partita in difesa.
“Sì, tutti noi abbiamo fatto qualcosa in più rispetto ad altre volte, l’Atalanta ha fatto solo un’azione pericolosa. Per noi sono tre punti fondamentali per restare aggrappati al treno Europa”.

Hai sfiorato un paio di gol.
“Mi dispiace per il colpo di testa, posso fare meglio”.

In cosa state migliorando?
“Sappiamo quanto sia difficile giocare contro l’Atalanta, penso che dopo l’Hellas Verona ci siamo guardati negli occhi e ci siamo compattati, l’atteggiamento e l’attitudine deve essere questo. Se mettiamo questo tipo di cattiveria in campo, c’è molta più possibilità di vincere le partite”.

Miglior partita della stagione per l’attenzione dimostrata?
“Ne abbiamo fatte diverse sotto questo aspetto legato all’attenzione, era importante giocare così. Abbiamo creato e segnato, se fai queste prestazioni contro l’Atalanta ti dà tanta fiducia. Dobbiamo pensare a giovedì che abbiamo la Conference e poi all’Udinese. All’andata abbiamo battuto l’Atalanta ma poi abbiamo pareggiato con la Sampdoria, serve continuità”.

Sembrate più coraggiosi, soprattutto dietro.
“A 3 o a 4 c’è un po’ di differenza, giocando a 3 bisogna essere aggressivi. Io, Kumbulla e Ibanez siamo aggressivi, poi Smalling è importante perché copre la profondità e ci dà fiducia. Se la pressione parte da quelli davanti, è facile per un difensore accorciare e possiamo essere più aggressivi. Voglio elogiare tutta la squadra, se giochiamo così è da parte di tutti”.

La Champions League?
“Mancano meno partite e oggi era quasi una partita spartiacque, siamo lì e dobbiamo sbagliare il meno possibile”.

Abraham?
“Tammy è un giocatore importante per noi, ha giocato con la cattiveria da vero centravanti, metteva paura ai difensori. Quando siamo in difficoltà, troviamo lui e fa salire la squadra. È veloce, è tecnico, se continua così è un giocatore importante, poi anche chi è entrato ha dato tutto per vincere”.


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