ROMA - È una partita vera, una sorta di match point per l’Europa. Ma è anche una trasferta che capita quattro giorni dopo una faticosa semifinale, nella quale i giocatori hanno sfidato i propri limiti fisici. Che Roma vedremo allora a Firenze? E’ presto per dirlo, perché anche ieri i titolari si sono allenati blandamente per recuperare le energie. Ma la sensazione è che Mourinho non ripeterà la strategia utilizzata per necessità contro il Bologna: ci sarà qualche cambio, qualche aggiustamento, ma non una rotazione di sei uomini.
Roma in rampa di lancio
Le novità potrebbero dunque essere tre: Kumbulla in difesa, probabilmente al posto di Ibañez che giovedì contro il Leicester è uscito ammaccato. Chiedergli un altro sforzo potrebbe essere rischioso, considerando che la finale di Tirana è lontana ma non lontanissima. A centrocampo invece può avere una nuova chance Veretout, che ha spesso deluso ma l’altra sera è entrato in partita con lo spirito giusto meritandosi i complimenti di Mourinho: potrebbe essere lui ad affiancare Sergio Oliveira, segnalato in forte progresso atletico, con un po’ di riposo concesso a Cristante. Veretout tra l’altro è un ex e alla Fiorentina ha già segnato 4 gol, di cui 2 nell’andata di questo campionato. Il terzo innesto dovrebbe essere in attacco, con El Shaarawy favorito su Felix per completare il tridente con Abraham e Pellegrini, pure stanchi ma insostituibili per la Roma in uno scontro diretto.
Chiudere il conto per l'Europa League
In questo senso il posticipo al lunedì è un alleato prezioso: 24 ore di tempo fanno tutta la differenza del mondo quando si giocano tante partite attaccate. Basti ricordare il secondo tempo che giocò la Roma a Napoli, a Pasquetta, dopo la larga vittoria contro il Bodo: la squadra in difficoltà fisica, negli ultimi minuti, era quella di Spalletti. E poi contro la Fiorentina, dopo il 3-1 dell’andata, Mourinho ha la possibilità di chiudere il conto per l’Europa League: vincendo raggiungerebbe quasi certamente almeno il sesto posto, al netto di imprese dell’Atalanta che ha un calendario complicato; ma anche con un pareggio si porterebbe molto avanti con il lavoro, avendo gli scontri diretti a favore con tutte le concorrenti in ballo (Lazio, Fiorentina ed Atalanta). Per divertirsi con il turnover poi ci sarebbe tempo contro il Venezia, che arriverà sabato prossimo all’Olimpico già sicuro della retrocessione, o a Torino nell’ultima giornata, che probabilmente si giocherà venerdì 20 per consentire alla Roma di riposare più a lungo prima della finale di Conference.
Testa alla Fiorentina
«Dobbiamo pensare solo alla Fiorentina» ha chiarito Mourinho temendo cali di tensione. Anche alla squadra ripeterà lo stesso concetto, che è parte della sua mentalità: non staccare mai la spina, per garantirsi un finale di stagione più spensierato. «Un conto è giocare una finale sapendo che per andare in Europa League devi vincerla, un conto è giocare solo per il trofeo». E allora la Roma, che viene da cinque vittorie di fila contro la Fiorentina, proverà ad accontentarlo anche se il gruppo è stremato: al Franchi vivrà la partita numero 52 della stagione. Il 25 maggio a Tirana arriverà a 55, di gran lunga il record italiano: l’Atalanta chiuderà a 50, Juventus e Inter a 49.