Roma-Zaniolo, un gol che riapre il futuro

Per mesi ha aspettato segnali sul possibile rinnovo, adesso la firma sul trionfo in Conference League può accelerare la sua conferma in giallorosso
Roma-Zaniolo, un gol che riapre il futuro© Getty Images
Roberto Maida
5 min

INVIATO A TIRANA - Non smetteva più di saltare, prima su un ginocchio e poi sull’altro, come se volesse demolire i due incidenti con un rito tribale. Bum, bum. Fosse stato per lui, dal campo di Tirana non sarebbe mai andato via. Sarebbe rimasto lì, nella sua danza meravigliosamente primordiale, a celebrare la Coppa che porta la sua firma. «Bellissimo, è bellissimo!» continuava a ripetere, sotto gli occhi del papà Igor che era in tribuna con i lacrimoni e davanti a Mourinho che lo ringraziava per il gol decisivo. «Il destino ha più fantasia di noi» ha scritto poi Nicolò Zaniolo su Instagram associando le immagini dei due infortuni all’esultanza della finale. C’era molto di più di una partita da vincere nella sua testa, dopo due anni di dolori e uno di dubbi.

Il rilancio di Zaniolo

La carriera e la vita di Nicolò Zaniolo sono cambiate per sempre in una serata albanese di fine maggio, perché quando segni una finale europea che viene vinta resti per sempre nella storia. Soprattutto in un club come la Roma, che non aveva mai scritto il proprio nome nell’albo d’oro di una competizione Uefa e non festeggiava niente da 14 anni. E’ molto significativo che sia toccato a lui l’onore di orientare la partita contro il Feyenoord. Niente accade per caso, sia chiaro: Zaniolo ha compiuto un gesto tecnico di altissimo livello, dimostrando una tenuta atletica e nervosa molto migliore di quanto lo stesso Mourinho pensasse. Ma il valore del gol è anche simbolico: un ragazzo massacrato dagli infortuni, quasi mai sicuro di un posto in squadra, spesso in vetrina per i comportamenti privati, ha risolto i problemi della Roma scacciando le paure altrui e giocando con le proprie. Ne aveva bisogno.

La mossa della Roma

Eppure a Torino, nei pochi minuti che aveva giocato solo cinque giorni prima della finale, era sembrato poco brillante. Eppure veniva da un problema doppio, affaticamento muscolare più infiammazione a una caviglia, che lo aveva frenato. Ma Mourinho aveva previsto tutto. Tenendolo a riposo per un paio di partite, ne avrebbe valorizzato le qualità nel momento più importante. Così è stato. Zaniolo fino a mercoledì mattina neppure sapeva se avrebbe giocato dall’inizio. Ma quando ha saputo la formazione, ha immediatamente pregustato la grande chance che peraltro gli avrebbe permesso di chiudere la Conference League a quota 5 reti. Non male per chi di mestiere dovrebbe svolgere il compito di seconda punta.

Irrefrenabile Zaniolo

Da ragazzo emotivo, e fin troppo istintivo, Nicolò ha sprigionato in tutti i modi la sua gioia. Negli spogliatoi di Tirana ha ballato a lungo a torso nudo, facendosi filmare, distribuendo baci e abbracci a tutti, dormendo quasi nulla. E ieri, prima della parata sul bus, si è fatto accompagnare su una Vespa con una birra in mano all’interno degli uffici di Trigoria, facendo divertire i compagni. Al Circo Massimo invece ha passato il limite, lasciandosi trascinare dai tifosi in un coro che invitava la Lazio a farsi un giro, diciamo così. Una scivolata evitabile di un campione esuberante, che con la maturità imparerà anche a saper vincere.

Zaniolo e il futuro

Il futuro, del resto, è una pagina bianca. Zaniolo ha aspettato per mesi segnali dalla Roma su un possibile rinnovo del contratto, che comunque è ancora valido per due anni. Ma i Friedkin, attraverso Tiago Pinto, gli hanno fatto capire che i tempi non erano maturi per una trattativa. Adesso che la stagione è finita, per due mesi si parlerà quasi soltanto di mercato. E lo scenario appare imprevedibile. Se dovesse arrivare un’offerta dai 40 milioni in su, che finora non è stata neppure immaginata, la Roma sarebbe pronta a valutarla. Viceversa, Zaniolo rimarrà, per valorizzarsi ancora. Da Tirana è partita una nuova traiettoria dalle potenzialità infinite.


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