Da Batistuta a Balbo, i bomber argentini della Roma

La storia del club è legata a doppia mandata al Sudamerica: gli argentini, dopo i brasiliani, rappresentano il gruppo più numeroso ad aver indossato la maglia giallorossa. Paulo è l’ultimo in ordine temporale, il numero 38
6) Batistuta, dalla Fiorentina alla Roma nel 2000: 36 milioni di euro. Valore attuale: 281 milioni di euro© ANSA
Lorenzo Scalia
3 min

ROMA - C’è un esercito che sventola la bandiera dell’Argentina. In epoche diverse e squadre diverse: in totale si contano oltre 400 gol festeggiati in migliaia di partite di campionato. Già, la storia della Roma è legata a doppia mandata al Sudamerica. Escludendo i brasiliani, lì sul gradino del podio, gli argentini rappresentano il gruppo più numeroso ad aver indossato la maglia della Roma. Dybala è l’ultimo in ordine temporale, il numero 38. Idealmente prende il testimone dal primo straniero in assoluto della storia giallorossa. Era proprio un argentino. Si chiamava Arturo Chini Luduena. Il ruolo? Ala sinistra tra il 1927 e il 1934. Adesso non c’è: si è spento a 89 anni a Washington. Segnò 35 reti.

Scudetto

Se si parla di Argentina però la mente va in automatico all’ultimo scudetto. In prima fila c’era Batistuta, che rimase a Roma per tre stagioni diventando capocannoniere nel 2001 con 20 gol messi a segno (30 in totale). 
Alcuni bellissimi, altri meno, altri speciali, come quello contro il Parma all’Olimpico. Un pilastro di quella formazione era un difensore: Walter Samuel, “Il Muro“. Un soprannome che dice tutto o quasi.

Recordman

Nella rosa di Capello era presente anche Abel Balbo, alla Roma dal 1993 al 1998 e poi nella parentesi che va dal 2000 al 2002. Ancora oggi è il recordman di presenze degli argentini in maglia giallorossa: tosta buttarlo giù dal trono con 182 gettoni messi da parte. 
Non solo. Balbo è anche il miglior marcatore argentino in campionato con 78 gol. Lo segue Manfredini: tra il 1959 e il 1965 realizzò 77 gol nella massima serie. Quando lasciò il calcio aprì un bar a Piazzale Clodio, poi si occupò anche dei giovani calciatori ad Ostia. Insomma, Roma non l’ha mai lasciata. E’ anche la città dove è morto tre anni fa. Altre facce in bianco e nero? Guaita (43 gol), Pantò (41 gol), Scopelli (24 gol), Angelillo (27) e Lojacono (22).

Epoca moderna

Fazio, Pastore e Perotti sono freschi ex. Hanno lasciato buoni ricordi i giovani Paredes e Lamela, così come Heinze e Gago La stessa corsa si può dire di Burdisso e Cufrè. A inizio anni ’90 i fari erano accesi su Caniggia: per lui 15 presenze e 4 gol in campionato. 
Non mancano le meteore: in cima alla lista forse c’è Bartelt, attaccante costato 13 miliardi che fu preferito a Trezeguet. Nel dimenticatoio anche Trotta, Cejas, Spolli e il fratello di Burdisso.


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