Roma, Mourinho e i calci d'angolo: i corner la mossa decisiva

José cura molto i calci piazzati: quella di Smalling è stata la 12esima rete della sua gestione. Dybala ha sostituito Veretout
Roma, Mourinho e i calci d'angolo: i corner la mossa decisiva© ANSA
Lorenzo Scalia
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ROMA - Santa bandierina. Perché alla fine quello che conta veramente è buttarla dentro una volta in più degli avversari. Contro la Cremonese un calcio d’angolo si è trasformato (non a caso) nel gol partita: la parabola prende la rincorsa dal piede destro di Pellegrini, passa sopra un’infinità di uomini, per poi arrivare sulla testa di Smalling e quindi finire in rete. Un colpo di fortuna? No. Il difensore inglese sapeva cosa fare. Era tutto studiato nei minimi dettagli. Movimenti a memoria e via. Tre punti in più in classifica. E adesso sotto con la Juve.

Mourinho, pallino fisso

Da quando ha messo piede a Trigoria, Mourinho ha deciso di accendere un faro grosso così sui calci da fermo. Tre allenamenti a settimana, infatti, sono dedicati esclusivamente a questa specialità. Esercitazioni su esercitazioni. Prove su prove. Errori da correggere. Ci sono allenatori fissati con i movimenti della difesa alta, altri con la costruzione dal basso sempre e comunque, altri con il lavoro in palestra. Mourinho ha una sorta di pallino fisso per le palle inattive. Le considera un’arma in più. Una risorsa da affinare che può portare soddisfazioni nel breve e nel lungo periodo.

Roma, i numeri

Basta andare a vedere le statistiche della scorsa stagione: la Roma è sul podio della classifica dei gol da calcio d’angolo. Ne ha realizzati undici in 237 corner battuti, per una percentuale realizzativa del 4,64%. Che possono sembrare numeri bassi ma che in realtà sono altissimi vedendo cosa succede in Serie A. La rete contro la Cremonese, quindi, è stata la dodicesima da corner da quando Mourinho ha preso le redini della Roma. Un fattore determinante, comunque, sta nei centimetri. Abraham sta fisso in area, a lui si aggiungono i centrocampisti e sempre i tre difensori centrali, pronti a tagli diversi, sia sul primo che sul secondo palo: Smalling, certo, ma anche Ibañez e Mancini. Tre esperti della materia. Nota nella nota: cinque dei sette gol in campionato di Smalling sono arrivati su sviluppo di calcio d’angolo. Solo uno non era di testa.

Dybala e Pellegrini tiratori scelti

Due su tutti hanno compito di innescare la magia: Dybala ha preso il posto di Veretout nelle gerarchie di calciare dalla bandierina, mentre Pellegrini resta uno degli specialisti. L’argentino ha sfiorato l’assist dalla bandiera nel primo tempo quando ha trovato la testa di Ibañez (tra l’altro match winner in amichevole contro il Tottenham). Mourinho ha scelto i piedi educati di Dybala e del capitano, in linea tra l’altro con la storia della Roma che nel recente passato ha avuto Pjanic e chiaramente Totti come interpreti principali. Gli specialisti sono cambiati per forza di cose, ma essere chiusi in angolo, oggi come ieri, può diventare un’adorabile condanna.


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