Roma, perché Belotti fa comodo a Mourinho

Il 'Gallo' sa stare in area ma lavora anche fuori, per la squadra. E ha un gran feeling con i tifosi
Roma, perché Belotti fa comodo a Mourinho© AS Roma via Getty Images
Ugo Trani
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Il Gallo c’è e questa è finalmente una buona notizia per la Roma e Mourinho in un momento complicato della stagione. Belotti lascia il segno in Spagna: prestazione e finalizzazione, proprio quello che chiede José, confermando di essere più di un’alternativa. Non è riserva, insomma. E, con la seconda rete in giallorosso, si conferma bomber di coppa. Già, perché i 2 gol li ha segnati entrambi in Europa League. Guarda caso dove ha avuto più spazio da José. Titolare in tre delle quattro partite. Da solo, come nelle prime due contro il Ludogorets e l’Hjk, o in tandem con Abraham, come è successo ieri a Siviglia, non fa differenza. Segna e basta. Di questi tempi, con l’attacco spesso stonato e impreciso, è quello che ci vuole per restare in corsa nel gruppo C. In casa o fuori, sa come comportarsi. Il primo centro all’Olimpico per firmare il tris contro l’Hjk, l’altro contro il Betis all’Estadio Villamarin. Ma a Siviglia, per festeggiare, ha dovuto concedere addirittura il bis. In entrambi i casi è stato necessario il check del Var. Bellissima la rete nel primo tempo, su cross di Spinazzola, in tuffo di testa, specialità di Casa Belotti. Preparazione ed esecuzione perfette, da manuale del calcio. Proprio lui però si è fatto trovare in posizione di fuorigioco. Pizzicato in partenza. Un passo avanti. Niente di che, ma comunque evidente. Non si è demoralizzato il Gallo. Il suo carattere non prevede blackout del genere. E’ rimasto in partita proprio come la Roma. E come Abraham che, pur non entusiasmando come gli accade spesso dall’inizio dell’annata, ha preparato il suo gol. In fuorigioco stavolta c’è Camara. Ma sul lancio di Tammy, il primo a toccare il pallone è Belotti che azzera la precedente posizione di Mady. Assist del centrocampista e tap in facile facile di Andrea: sono 157 reti in carriera, questa pesante in chiave qualificazione. Un punto e capo. Felici Mou e i tifosi.

Il Gallo, più che alzare la cresta, ha usato la testa. Fuori, prima che in campo. Già durante l’estate, quando ha avuto la pazienza di attendere che la Roma lo mettesse sotto contratto. Ha rinunciato a qualche ingaggio più sostanzioso di quello offertogli da Pinto e soprattutto al posto da titolare garantito. Si è fidato di Mourinho e anche di Pellegrini, capitano apripista, e Dybala, amico ritrovato. Si potrebbe tranquillamente dire che è lui ad aver scelto la Roma e non viceversa. Ed è proprio questo il motivo del gran bel feeling che si è creato con la gente. A Belotti si vuole bene a priori. Se poi si mette anche a segnare, allora chissà come va a finire. Abraham e gli altri attaccanti sono avvertiti. Il repertorio di Andrea fa sempre più comodo a Mou. In area il Gallo ci sa stare e da padrone: lo ha fatto vedere proprio contro il Betis. Ma lavora anche dietro. Non per se stesso, sempre per la squadra. Pressing, aggressività e furore. Difficilmente Belotti gira al largo o a vuoto. A Siviglia, però, la svolta è un’altra. Senza Dybala, la coppia funziona. Esperimento, dunque, riuscito. E chissà che il canto del Gallo non risvegli pure Tammy. La Roma sarebbe subito un’altra.


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