Mourinho e il rumore dei nemici

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Mourinho e il rumore dei nemici© AS Roma via Getty Images
Ugo Trani
4 min

Pericolo! Presto piomberanno nelle tranquille acque dell’Europa League «gli squali falliti della Champions». Eccolo il rumore dei nemici. Silenzioso solo se davvero si ascoltasse il suono del mare o meglio ancora dell’oceano. Se c’è di mezzo Mourinho, però, è impossibile non sentirlo. Come sempre forte e ingombrante. È successo giovedì a Siviglia e, nella circostanza, all’improvviso. Quando meno te lo aspetti, è comparsa la pinna, anzi più pinne, in sala stampa, davanti a microfoni e telecamere. Una normale domanda partita dai media spagnoli sulle chance del Betis nella competizione. «Sì, potrebbe essere anche un candidato a vincere l'Europa League ma dalla Champions stanno scendendo gli squali, cosa che non è corretta. Per me non dovrebbe accadere».

Avvisa che il pericolo esiste sul serio. Si rivolge a chi salterà i playoff , ma non per questo eviterà le big che arriveranno terze nella fase a gironi del torneo più prestigioso.

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Al tempo stesso sa che a rischiare ancora di più sarà la Roma, ormai sicura di non poter più vincere il gruppo C. Al massimo si potrà piazzare al secondo posto e, quindi, dovrà giocarsi la qualificazione agli ottavi negli spareggi di febbraio. Contro una grande d’Europa. Il Barcellona e l’Atletico Madrid sono quelle che, nel caso non centrassero l’obiettivo, spaventano di più. Ma, oltre all’Ajax strapazzato dal Napoli con 10 reti in 2 partite, andando avanti sarebbe possibile anche qualche derby di casa nostra. Magari incrociando il Milan campione d’Italia o contro la Juve che oggi è in crisi e domani chissà.

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C’è chi si è subito divertito a contestare l’uscita di Mou che, a sentire il chiacchiericcio (e non il rumore, in questo caso) dei nemici, avrebbe messo le mani avanti. Josè, invece, ha colto la domanda al balzo per mettere in discussione la nuova formula (è stata introdotta nella scorsa edizione) dell’Europa League e quindi per attaccare l’Uefa. Secondo lui la seconda classificata nella fase a gironi è eccessivamente penalizzata. Già è chiamata a giocare due match in più. E come se non bastasse deve anche sfidare le big eliminate dalla competizione principale.

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«Se noi saremo terzi, allora ci candideremo a vincere nuovamente la Conference». Mourinho non snobba nemmeno l’opzione di scorta. Conoscendolo, però, è già pronto per i playoff di febbraio. E, ne siamo sicuri, li preparerà come se fosse la Champions e non l’Europa League, quasi a giocare d’anticipo. Di un anno. Perché quello è l’obiettivo da centrare con la Roma in questa stagione. Tornare nella coppa che ha già vinto con il Porto e l’Inter. Una curiosità legata alla provocazione di Siviglia. Mou ha vinto anche l’Europa League. A Solna con il Manchester United: 24 maggio 2017 contro l’Ajax. In quel torneo Josè si piazzò proprio al secondo posto nella fase a gironi e affrontò nei sedicesimi il Saint Etienne che si presentò da primo. Partendo da quella sfida arrivò in finale e conquistò il trofeo. Il precedente, insomma, attenua il rumore dei nemici. Che si augura di non ascoltare a Genova, lunedì nella sfida contro la Sampdoria. Con la coppia scelta da Rocchi, Di Bello arbitro e Aureliano al Var, c’è il rischio di festeggiare Halloween. Anche in questo caso in anticipo.


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