Parola di Aldair: «Roma, devi fidarti di Smalling»

«Ok l’errore con il Napoli, ma è un grande leader. Bravo Ibañez, però giocare a 3 può penalizzarlo nel Brasile. Mou a Helsinki per vincere»
Parola di Aldair: «Roma, devi fidarti di Smalling»© ANSA
Guido D'Ubaldo
8 min

ROMA - Esattamente 31 anni fa, il 23 ottobre 1991, la Roma giocò la sua unica partita ufficiale in Finlandia contro l’Ilves Tampere. La squadra allenata allora da Ottavio Bianchi pareggiò in trasferta nella gara di andata degli ottavi di finale e vinse poi al ritorno all’Olimpico passando il turno. Esattamente 31 anni fa in campo a Tampere, in quella squadra che aveva grandi potenzialità ma riuscì solo a conquistare un piazzamento per la Coppa Uefa, c’era anche Aldair. Un tuffo nel passato con il difensore brasiliano, che in questi giorni a Roma sta lavorando su un progetto per una scuola calcio a Dubai e intanto partecipa a partite tra vecchie glorie e tornei di padel, con gli amici di sempre.

Cosa ricordi di quella partita? 

«Il freddo, tanto freddo, un tempo orribile. Ricordo non una bella partita, giocavamo ancora a uomo con Ottavio Bianchi. Il campo però era in erba». 
 
Domani a Helsinki il campo è in sintetico, ma il freddo sarà lo stesso. Temperatura vicina allo zero.

«Penso che la Roma non mollerà, farà di tutto per vincere queste due partite che mancano in Europa League. E’ troppo importante, non può arrivare alla prossima gara contro il Ludogorets senza speranze di qualificarsi». 
 
La Roma vincitrice della Conference è considerata una della favorite in Europa League.

«Il problema sarà poi affrontare chi scende dalla Champions. Ma dopo il successo di Tirana sarebbe un peccato non qualificarsi». 
 
Domenica la Roma ha perso con il Napoli senza neppure un tiro in porta.

«Ero all’Olimpico. Contro una squadra in forma come il Napoli non era facile, ma la Roma ha fatto troppo poco per vincere la partita. Ha corso tanto, ma non è mai riuscita ad arrivare dalle parti di Meret. Ha avuto solo un’occasione nel primo tempo con Zaniolo». 

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Da qualche partita manca Dybala.

«Un’assenza pesantissima. Non è facile sostituire uno come lui. Ci sono partite importanti, tra poco il derby, la Roma deve cercare di finire bene prima della sosta, per poi puntare ai suoi obiettivi da gennaio» 
 
I tifosi sono molto vicini alla squadra, nonostante i risultati altalenanti.

«Molto bella l’atmosfera allo stadio, i tifosi sono fantastici, in altri tempi non so se la tifoseria avrebbe sostenuto fino alla fine la squadra come ha fatto domenica. Anche con l’aiuto di questo pubblico si può fare molto di più, è più facile giocare con lo stadio pieno».  
 
Smalling era stato il migliore in campo, poi l’errore fatale.

«L’inglese mi piace molto, negli ultimi due anni l’ho visto bene, ma contro il Napoli, a parte l’episodio del gol, mi è sembrato frenato. La Roma restava troppo dietro con i tre difensori, lui ha qualità, poteva uscire di più con la palla. Guida la difesa, è bravo nell’anticipo, sulle palle alte non perde mai un duello. Ha esperienza. Quello di domenica è stato solo un errore, costato tre punti, ma ha salvato altre partite e segnato diversi gol, su calci d’angolo. Domenica l’ho visto molto preccupato nel coprire i compagni, forse per questo non si è spinto in avanti».

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Ibañez è arrivato in Nazionale.
«L’ho visto molto bene, veloce. Un po’ sotto tono invece mi è sembrato Mancini. Deve essere più convinto della sua forza. Tutti e tre insieme formano una difesa molto forte. Ibañez è un buon difensore, Bremer ha un po’ di vantaggio in Nazionale, ma da quello che mi hanno raccontato in Brasile al ct è piaciuto parecchio. E’ in corsa anche Gabriel Magalhaes dell’Arsenal. Il ct mi ha detto che segue Ibañez e Luiz Felipe (che ieri ha patito un infortunio muscolare, ndr), ma loro sono penalizzati dall’aver giocato spesso a tre nelle loro squadre. Il Brasile da sempre gioca a quattro e non può rischiare».  
 
Mancano i gol degli attaccanti.
«Ma non so se è un problema delle punte o del gioco della squadra. Davanti segnano poco, non tirano quasi mai in porta». 
 
Quali sono le prospettive della Roma?
«Deve avere come obiettivo il ritorno in Champions, ma ci sono altre squadre forti. La Roma è lì, ha vinto partite importanti come a Milano, ma poi ha perso Dybala...». 
 
I Friedkin hanno riportato entusiasmo.
«Da quando sono arrivati hanno preso un allenatore che ha portato entusiasmo e vinto una coppa. Poi hanno acquistato Dybala. Trigoria ha cambiato tantissimo. Vincere non è mai facile, dipende da tanti fattori, ma loro stanno cercando di fare una squadra competitiva e di provare a vincere ancora. E non cedono i giocatori migliori come accadeva prima». 

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