Rui Patricio e Svilar, futuro scoperto

Un 35enne alle prese con piccoli guai fisici e un giovane incerto: Musso o Vicario nella lista di Pinto. Il portoghese non è sempre perfetto, il serbo e quelle papere giapponesi
Rui Patricio e Svilar, futuro scoperto
Giorgio Marota
4 min

ROMA - Ci vorrebbe il silicone sigillante per questa porta dalla quale passano pericolosi spifferi d'aria. La Roma sembrava averla blindata - così si era detto nella stagione del trionfo in Conference League - dopo anni di affannosa ricerca della stabilità che fu tipica di Szczesny prima e di Alisson poi. E invece eccoci di nuovo al punto di partenza: dubbi tanti, sicurezze poche. Mettiamola cosi: i pali giallorossi sono difesi da un vecchio eroe prossimo alle 35 primavere, un mito per il suo popolo quasi come lo è Cristiano Ronaldo, con il quale ha condiviso tra l'altro un destino beffardo. Anche Rui Patricio - il Buffon del popolo portoghese, appunto - è finito in panchina senza troppi convenevoli nel Mondiale in Qatar. Il Ct Santos gli ha preferito un portiere più giovane come Diogo Costa (classe '99), sul quale appare inevitabile venga ricostruito pure il futuro della nazionale nonostante la papera che è costata l'eliminazione contro il Marocco. La riconoscenza, si sa, non è di questo mondo. Ma quanto meno Rui ha una statua che lo immortala, a Leiria, nella parata plastica che permise al Portogallo di laurearsi campione d'Europa nel 2016. Il futuro di Svilar, invece, è tutto da costruire. 

Dubbi

Tali "spifferi" potevano rappresentare una ghiotta occasione per il serbo, diventato il titolare della Roma mentre il compagno provava i comodi sedili riscaldati nelle arene di Doha e dintorni. Se non fosse che in Giappone, anziché esaltarsi, il 23enne ha compiuto un vero harakiri. Negli occhi dei tifosi ci sono in particolare quei due errori contro lo Yokohama in un tempo (palla sotto le gambe e autogol) che ora rischiano di pesare come macigni sulla sua reputazione. Rui se la passa decisamente meglio, vista l'eredità del 2021-22, ma questi primi tre mesi del 2022-23 non sono certamente stati alla sua altezza. A Udine un suo errore, dopo quello di Karsdorp, ha spianato la strada al 4-0, a Milano non è riuscito a trattenere un tiro lento di Dimarco (gara poi vinta dai giallorossi) e contro il Betis in Europa League si è reso protagonista di un'altra incertezza. In Portogallo si sussurra che Rui Patricio stia convivendo già da qualche tempo con un fastidio alla schiena e anche per questa ragione sarebbe attentissimo a svolgere gli allenamenti personalizzati (incluso l'amato yoga). 

Scenari

Con queste prospettive, appare inevitabile per Tiago Pinto iniziare a guardarsi intorno e sondare il mercato per la prossima stagione. La consapevolezza diffusa in casa Roma è che la leggenda di Rui non sarà eterna e che Svilar, non giocando mai partite vere, avrà pochissime opportunità per crescere. All'orizzonte si prospetta un'estate fortemente incentrata sulla ricerca di un "numero uno" non troppo in là con l'età, ma abbastanza esperto per reggere da subito l'impatto con una piazza calda come Roma. Tra i profili che piacciono c'è sempre Musso dell'Atalanta e poi Vicario dell’Empoli che la prossima estate rischia di essere molto conteso. 


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