Francesco Valdiserri, il regalo speciale dei Friedkin e della Roma alla famiglia

La proprietà giallorossa, e il club tutto, sono vicini ai genitori e alla sorella del ragazzo morto tragicamente due mesi fa dopo essere stato investito. Lo hanno dimostrato con le parole e con i fatti
Francesco Valdiserri, il regalo speciale dei Friedkin e della Roma alla famiglia
Chiara Zucchelli
2 min

Ricordare Francesco con le parole e con i fatti. E' quanto ha fatto la Roma, da tempo, con la famiglia Valdiserri che, da due mesi, combatte con l'infinito dolore della morte di Francesco, il ragazzo di diciotto anni ucciso dopo essere stato investito sulla Cristoforo Colombo mentre camminava con un amico. Tifoso della Roma, studente, musicista, Francesco era questo e molto altro, un ragazzo pieno di passioni e interessi che i suoi genitori, i giornalisti del Corriere della Sera Luca Valdiserri e Paola Di Caro, hanno scelto di ricordare ogni giorno con i fatti, più che con le parole. Combattere per la sicurezza sulle strade è il loro messaggio che parte dalla scomparsa di Francesco e va oltre, molto oltre. In questa battaglia non sono soli e tra le tante persone che hanno accanto, così come la figlia Daria, la sorella di Francesco, ci sono anche Dan e Ryan Friedkin, i proprietari della Roma. Loro, e il club tutto, sono accanto alla famiglia Valdiserri. E lo hanno dimostrato anche in questi giorni.

Il regalo della Roma alla famiglia Valdiserri

La Roma ha spedito a Luca, Paola e Daria una maglia numero 10 (inutile spiegare perché) con il nome Francesco e le firme di tutti i giocatori della prima squadra. La maglia è in un quadro e a rivelare il regalo è stato il papà del ragazzo sui social: "Grazie dal profondo del cuore alla Roma per l'affetto che continua a dimostrare a Francesco. Era un tifoso leale, come ha scritto il vice presidente Ryan Friedkin. E un daydreamer che credeva che la Roma potesse battere 3-0 il Barça, al contrario del suo scettico papà". Non aveva neppure quindici anni Francesco, all'epoca, ma non si è mai troppo giovani per sognare. E anche per capire che persino Messi, quella sera lì, si poteva battere.


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