Mourinho boccia tutto il mercatino della Roma

José ha escluso Celik, che è stato fischiato. E ha sminuito il valore dei rinforzi Camara e Solbakken
Mourinho boccia tutto il mercatino della Roma© Getty Images
Roberto Maida
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ROMA - Dalla palude delle congetture, ogni tanto la verità viene fuori: il mercato della Roma non è abbastanza per l’allenatore della Roma. Dopo la vittoria contro l’Empoli, José Mourinho ha incenerito con le parole due giocatori scovati da Tiago Pinto alla periferia del calcio europeo: Camara e Solbakken. Del primo ricorda che «è venuto per aiutarci dopo l’infortunio di Wijnaldum e lo sta facendo, con i suoi limiti». Sul secondo sottolinea che, arrivando dal campionato norvegese, «non conosce neanche la differenza tra il 4-3-3 e il 5-3-2». Poi di entrambi sottolinea lo status economico, più delle preferenze tecniche: «non li abbiamo comprati», nel senso che Camara è stato preso in prestito dall’Olympiacos mentre Solbakken è stato ingaggiato a parametro zero e quindi gratis. 

Bocciati

Del resto, che Mourinho non stravedesse per entrambi si era intuito: Camara nel 2023 ha giocato solo un minuto a La Spezia, in una partita già chiusa, mentre Solbakken si è spinto fino a tre, aggiungendo la sgambata del recupero contro la Fiorentina. E contro l’Empoli, dopo essere stato chiamato al 34’ del primo tempo per sostituire Dybala, si è scaldato invano per oltre un’ora per poi non entrare più.

Fischi

Il tempo dirà se almeno Diego Llorente, che sabato sera ha debuttato a giochi decisi, sia un calciatore gradito a Mourinho, il quale ne conosce le caratteristiche avendolo allenato giovanissimo al Real Madrid. Di sicuro non è più nelle grazie tecniche il turco Celik, unico giocatore che la Roma abbia pagato nel mercato 2022/23 (7 milioni al Lilla a un anno dalla scadenza): dopo l’inspiegabile autogol contro la Cremonese in Coppa Italia, Mourinho lo ha mandato in panchina anche se gli mancava un terzino destro di ruolo. E quando è stato rispolverato, negli ultimi minuti, Celik si è beccato i fischi dell’Olimpico, ben più diffusi di quelli che di lì a poco avrebbero bersagliato Pellegrini. 

Delusione

Davanti al “mercatino”, insomma, Mourinho agisce senza pietà. Dopo aver costretto Tiago Pinto a prestare Shomurodov (costato 17,5 milioni più bonus) e Viña (13 più bonus) negli ultimi giorni di gennaio, ha lasciato intendere di essere insoddisfatto della rosa. Che è stata impoverita, in inverno, dalla perdita effettiva di Zaniolo e dal mancato reintegro di Karsdorp. Difficile affermare il contrario. In questo quadro, Mourinho ha preferito spremere i giocatori migliori: Dybala, Pellegrini, Smalling, Abraham, Matic. Con il risultato di sacrificare quasi scientemente la Coppa Italia, che era un obiettivo interessante. Resta da capire come Mourinho si comporterà in Europa League, quando affronterà i playoff contro il Salisburgo. Se la Roma è competitiva solo giocando una partita a settimana non può disperdere energie nei giovedì di coppa, a meno che non siano le teoriche riserve a occuparsi della politica estera. Il problema è che l’allenatore ha già bocciato quasi tutti i componenti della sua panchina. 


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