Roma, finalmente Pellegrini si è allenato bene: è pronto per il Lecce© AS Roma via Getty Images

Roma, finalmente Pellegrini si è allenato bene: è pronto per il Lecce

Abituato a non risparmiarsi mai il capitano giallorosso è tornato fisicamente a posto. E lui se c’è incide sempre
Chiara Zucchelli
4 min

ROMA - L'ultima volta che con la Roma ha giocato al Via del Mare di Lecce Lorenzo Pellegrini si ruppe un dito del piede e fu costretto a operarsi, saltando così quasi due mesi di stagione. All’epoca era un giocatore importante, ma non ancora il leader della Roma. Di quella squadra, allenata da Fonseca, che vinse 1-0 ca. Di quel on gol di Dzeko su assist di Mkhitaryan, il capitano era Florenzi che nessuno, pochi mesi dopo, immaginava al Valencia. Di quel gruppo oggi sono rimasti, oltre a Lorenzo, Smalling, Cristante, Mancini e Spinazzola, praticamente i giocatori che rappresentano, chi più chi meno, la colonna portante dello spogliatoio. 

La settimana giusta

Spogliatoio di cui Pellegrini custodisce le chiavi anche adesso che ha perso il suo vicino di armadietto: era Nicolò Zaniolo. Il talento di La Spezia, però, appartiene al passato e Pellegrini è concentrato soltanto su quello che può dare alla Roma soprattutto adesso che fisicamente sta meglio. Per la prima volta dopo tre settimane si è potuto allenare con regolarità e questo, per lui, è ossigeno puro. Archiviati i pochi, ma nitidi, fischi contro l’Empoli, che non gli hanno fatto piacere e continua a spiegarsi poco, Lorenzo ha pensato soltanto a smaltire le tossine dell’ultimo periodo per riacquistare ritmo e condizione. E’ il primo a sapere che in alcune partite non è stato brillante, ma è il primo a sapere anche di essere sceso in campo in condizioni a dir poco imperfette.  

Numeri importanti

I numeri, però, raccontano una stagione comunque da protagonista: 5 gol e 8 assist, dopo Cristante è il romanista che percorre più chilometri (ed è decimo in assoluto in Serie A) e corre di più. Non solo: nessuno nella Roma fa più passaggi chiave (con 36 è all’ottavo posto nella classifica generale del campionato), dopo Abraham e Dybala è quello che tira di più in porta e per quanto riguarda i recuperi ha davanti Cristante, Ibañez, Smalling e Matic. In sintesi: nessun giocatore offensivo torna più di lui a riprendere il pallone. E questa generosità, alla fine, un po’ gli fa pagare dazio come lucidità, soprattutto quando la condizione fisica non è ottimale. Tra l'altro, Pellegrini paga l'assenza di un giocatore come Mkhitaryan, con cui si divideva compiti difensivi e offensivi: non è un caso che la sua migliore stagione sia arrivata con l'armeno accanto. E questo lo sanno bene sia Lorenzo sia Mourinho che, infatti, fatica ancora a digerire la partenza di Micki. Tutti discorsi che Pellegrini sa benissimo, ma questo non gli fa mai tirare indietro la gamba. La speranza di tutti è che con il rientro a pieno regime di Wijnaldum e la crescita di Tahirovic e Bove possa avere qualche turno di riposo in più per potersi allenare bene e non correre il rischio continuo di peggiorare la situazione e farsi male. Per provare a conquistare l'Europa, quella di oggi e quella di domani, la Roma ha bisogno del suo miglior capitano.


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