La Roma di Mourinho, tra genialità e follia

"Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport-Stadio"
La Roma di Mourinho, tra genialità e follia© LAPRESSE
Ivan Zazzaroni
2 min

Solo un folle, o un genio, affronta la Juve all’Olimpico rinunciando a entrambi gli attaccanti, punta sul tre-sette col morto (Wijnaldum ha fatto qualcosa di accettabile esclusivamente dopo l’1-0) e chiude, nonostante il vantaggio minimo, con i due centravanti in campo, forse per tentare di ridurre la pressione dell’avversario e allontanare il pallone il più a lungo possibile dalla propria area. Solo un folle, o un genio, investe su una squadra la cui legittimità tattica è vincolata al risultato finale: se vinci ti danno del genio, se perdi del cretino per almeno una settimana. Dell’incapace non è possibile, poiché ti chiami Mourinho e il calcio lo conosci come nessuno al mondo. Sì, José che una volta a Barcellona mise Eto’o terzino sinistro - e a qualcuno sembra che abbia fatto solo quello nella vita - ha voluto giocarsela alla sua maniera: ha avuto anche un po’ di fortuna, ma s’è preso tre punti importantissimi.

Pogba e Kean imbarazzanti

Non era facile ripartire dopo la pessima figura di Cremona, oltretutto ospitando la Juve, ecco allora il ricorso a tutto il bagaglio di esperienza. E genialità. Mi ha stupito non poco la formazione iniziale, ma molto di più i mancati cambi subito dopo l’intervallo: Mou non ha abbandonato l’idea di partenza e ha avuto due volte ragione quando Mancini ha trovato il tiro della domenica sera. Il primo tempo è stato più brutto e noioso del gran premio del Bahrain: di una lentezza soporifera. In quella grigissima frazione la Juve ha colpito il primo dei suoi tre pali. Si è segnalato anche un quarto palo, Vlahovic, l’unico in movimento: ha combinato pochissimo e non ha fatto neppure luce. Ho trovato imbarazzanti anche i pochi minuti di Pogba, per non dire della reazione di Kean appena entrato, che ha ridotto in dieci la squadra di Allegri. Di penalizzazioni in atto la Juve ne ha già a sufficienza, non serve peggiorare la situazione.


© RIPRODUZIONE RISERVATA