Friedkin è a Roma: Mourinho vuole restare e aspetta una chiamata

L’incontro sembrava vicino dopo Natale invece è sempre slittato. José si aspettava una maggiore premura da parte della proprietà
Friedkin è a Roma: Mourinho vuole restare e aspetta una chiamata© ANSA
Roberto Maida
5 min

ROMA - Chi ha tempo, non perda tempo. Famiglia Friedkin, che si fa? Sembra di leggere il vecchio proverbio nelle parole, nei sorrisi, nelle allusioni di José Mourinho, che attende una chiamata dei proprietari per discutere di futuro. La sua intenzione è chiara e definita: restare alla Roma, a capo di un popolo e non solo di una squadra. Tanto è vero che a Trigoria sta già pianificando i programmi dell’estate, con la tournée asiatica che si incastrerà tra gli allenamenti. Ma il contratto in scadenza nel 2024, unito all’incertezza sugli investimenti possibili, è un tema da approfondire. Meglio prima che poi. 

Calma

La presenza fisica del presidente Dan, tornato all’Olimpico per Roma-Sampdoria proprio mentre l’allenatore riprendeva il posto in panchina, ha titillato inevitabilmente i narratori più curiosi. Il pugno chiuso del figlio Ryan, in contemporanea con quello di José per il rigore segnato da Dybala, sembrava un segnale di consonanze. Ma non è prevista una svolta imminente nel rapporto con Mourinho, che negli ultimi mesi ha parlato poco e mai a sproposito. Una volta ha sottolineato che «potevo andarmene a dicembre e invece sono qua, non importa se sia felice o meno» ringraziando il Portogallo per avergli offerto la patria. In quel momento era particolarmente sorpreso perché auspicava un incontro nel giro di poche settimane. Doveva esserci e invece niente, è sempre slittato. Perché il padrone, impegnato anche in affari che non riguardano la Roma, non ha fretta di negoziare. Considera valido l’accordo firmato nel maggio del 2021. La fiducia verso Mourinho è intatta, la stima anche. Il resto è accessorio, secondo una precisa filosofia aziendale: basti pensare che Lorenzo Pellegrini, il capitano della Roma, ha firmato il rinnovo a pochissimi mesi dalla scadenza e Zaniolo, innervosito per un anno da colloqui improduttivi con Tiago Pinto, non ha firmato affatto. 

Movimenti

Un personaggio come Mourinho però richiede attenzione e riguardo. Non solo perché è uno dei più grandi allenatori che esistano ma anche perché, con la sua influenza, può determinare anche le mosse dei calciatori importanti, a cominciare da Dybala e Smalling che ancora non hanno deciso (o comunque non hanno comunicato) se restare alla Roma. Mourinho va coccolato, affinché rinunci a priori alle lusinghe di altri club. Nel calcio però le cose cambiano: «Qualche volta i contratti non sono la cosa importante», ha sussurrato lui dopo la vittoria con la Sampdoria. I movimenti del “suo” Chelsea, che ha esonerato due allenatori nella stessa stagione, lo dimostrano perfettamente. E allora occhio alle sorprese. L’intenzione è precisa: prima per Mourinho viene la Roma. La realtà può tuttavia proporre scenari imprevedibili. La situazione che i Friedkin devono evitare è che Mourinho si fermi a Trigoria scontento, solo per mancanza di alternative stimolanti. Ma non avverrà, qualcosa deve succedere prima nell’interesse di tutti. 

Impostazione

Intanto, nel giorno di riposo, Mourinho si è concesso una passeggiata ai Fori Imperiali con il fido collaboratore Nuno Santos. E nel pomeriggio ha pubblicato un video divertente per chiedere scusa a Solbakken, che era pronto a entrare e aveva ricevuto le necessarie indicazioni quando Wijnaldum ha sbloccato il risultato consigliando a Mourinho di ritardare il cambio. Da oggi però si pensa al Torino. Con il rientro dei quattro squalificati la Roma tornerà alla formula classica, cioè alla difesa a cinque, con il trio di centrali Mancini-Smalling-Ibañez e il rientro di Cristante a centrocampo. Con Wijnaldum finalmente protagonista e Matic intoccabile equilibratore, potrebbe finire in panchina uno tra Abraham e Pellegrini. Sarà una settimana lunga. 


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