Roma, attacco in difficoltà: solo 56 gol, Haaland ne ha fatti 45...

Il norvegese ha segnato 11 reti in meno dell’intero gruppo di Mourinho. Il reparto offensivo è un problema: a Trigoria per vincere servono i clean sheet
Roma, attacco in difficoltà: solo 56 gol, Haaland ne ha fatti 45...
Roberto Maida
5 min

ROMA - Di questo passo entro la fine della stagione assisteremo a un incredibile sorpasso: un solo giocatore, Erling Haaland, che segna più gol di tutta la Roma. Per il momento il surreale duello racconta che la squadra è avanti 56 a 45 rispetto al singolo attaccante. Ma le proiezioni rendono plausibile qualunque finale in volata. Stiamo provocando, ovviamente, ma il problema realizzativo per la Roma sta diventando endemico. Non a caso Mourinho, con un sorriso amaro, ha sottolineato il male dell’evidenza dopo la sconfitta contro il Feyenoord: «È vero, non siamo una squadra che segna molto, ma io non ho mica Haaland...». 

Carenze

Eh no. Al posto di Haaland, nel senso del ruolo, c’è un centravanti che è in astinenza da inizio febbraio e in tutta la stagione ha fornito alla squadra appena 7 gol. La crisi di Abraham è uno dei problemi più inspiegabili di una squadra che in estate era stata pensata proprio per valorizzare il potenziale offensivo. E se Dybala, al netto dei problemi fisici, ha svolto in pieno il compito che gli era stato affidato dall’allenatore, con 15 reti stagionali più assist e altre prelibatezze in buona quantità, l’altro mistero è Belotti. Mourinho lo ha corteggiato a lungo perché aggiungesse gol alternativi, tra mischie incontrollate e combattimenti corpo a corpo in area. Il risultato è stato il numero zero in campionato, in contraddizione con un rendimento accettabile nelle coppe: 3 centri in Europa League e 1 in Coppa Italia. Se a queste difficoltà abbiniamo l’insolita incapacità di Lorenzo Pellegrini di incidere negli ultimi venti metri, o anche undici visto quanto è successo a Rotterdam, il quadro si complica ulteriormente. Tra gli attaccanti, non considerando Solbakken che ha giocato pochissimo e i ceduti Shomurodov e Zaniolo (ieri in gol col Galatasaray ed è corso ad abbracciare la madre sugli spalti), l’unico ad aver rispettato le proprie medie è El Shaarawy (4 reti in campionato e 1 in Euroleague) che spesso non è titolare e altrettanto spesso gioca lontanissimo dalla porta avversaria.  

La tendenza

Certo lo 0-1 di giovedì scorso, ancora rimediabile al ritorno, è stato fissato da una combinazione di elementi negativi: se non si fosse fatto male, Dybala avrebbe sicuramente calciato il rigore al posto di Pellegrini e forse lo avrebbe segnato. E i due pali - soprattutto quello incredibile provocato da Ibañez - hanno portato a 26 il numero di legni stagionali, un record tra le squadre dei cinque campionati più importanti d’Europa. Ma dietro alle casualità ci sono anche dei numeri sintomatici e degli elementi sistemici: la Roma è la squadra di Serie A che fattura più punti in rapporto ai gol realizzati (53/39: media 1,36). Questo conferma le asserzioni e le preferenze di Mourinho, che conoscendo i limiti strutturali della rosa ha spiegato di puntare «sull’equilibrio» per arrivare ai risultati. E infatti Rui Patricio ha confezionato 17 clean sheet in tutta la stagione su 41 partite giocate (nell’altra, persa 2-1 contro il Ludogorets, in porta c’era Svilar). Ma la solidità difensiva, che è un merito, nasconde anche il lato oscuro: se la Roma segna per prima quasi sempre mantiene il vantaggio (14 volte su 15 in campionato, 5 su 6 nelle coppe) ma se accade il contrario, fatica molto a ribaltare il risultato. In stagione le è riuscito solo tre volte (Inter, Verona e ritorno contro il Ludogorets). Significa che nelle ultime 12 partite tra campionato e coppe in cui ha concesso un gol per prima non ha mai vinto.  

Obbligo

Il corollario del discorso è quasi banale: tenere la porta inviolata per la Roma non è un vezzo ma un obbligo. Per un gruppo che ha prodotto 56 gol in 42 partite, alla media di 1,33, andare in svantaggio è statisticamente una sentenza: se va bene, si pareggia. Giovedì prossimo contro il Feyenoord servirà molto di più. Di buono c’è che basterebbero i risultati già maturati in casa contro Salisburgo e Real Sociedad: doppio 2-0 e Olimpico in festa. 


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