Mourinho, parole d’addio?

Tra infortuni e limiti dell’organico, la Roma più povera degli ultimi 20 anni. Rosso a Celik, José denuncia: "Chiffi è il peggiore, ho registrato tutto. Il club non ha forza o voglia di protestare. La stanchezza è ai limiti, sarò accanto ai ragazzi fino all’ultimo minuto di questa stagione"
Roberto Maida
3 min

Si batte la mano sul cuore: «Sono orgoglioso di questi ragazzi, abbiamo spinto la stanchezza al limite. Ma resterò con loro fino all’ultimo minuto di questa stagione». Mentre ricorre beffardo il secondo anniversario della sua avventura alla Roma, il 4 maggio, José Mourinho lascia trasparire un malumore che suona quasi come un addio. Ci sarà tempo per parlarne, naturalmente, ma dopo il pareggio di Monza la sua frustrazione è palpabile. E si legge chiaramente nell’attacco frontale contro l’arbitro Chiffi: «Non ha inciso sul risultato, il pareggio magari è giusto, ma questo è l’arbitro peggiore che io abbia mai visto». «Io non sono stupido - tuona Mou - e sono andato in panchina con un microfono per registrare quello che succedeva. Non so se la mia società sarà contenta di ciò che dico ma non ho problemi a esprimere un’opinione: non abbiamo la forza e forse nemmeno la voglia, come fanno altri club, di chiedere al signor Rocchi di non designare un certo arbitro. Allora ci penso io: Rocchi per favore, non mandarmi più questo signore»Le sue accuse sono circostanziate: «Al di là degli errori tecnici, questo signore (non lo nomina mai, ndi) ha l’atteggiamento che nessun arbitro dovrebbe avere. Fa innervosire le squadre e non ha empatia, sensibilità. Perché espellere al 96’ un ragazzo che scivola e che non vuole fare fallo?». Si riferisce al secondo giallo a Celik: «Abbiamo una rosa piena di problemi, giocatori stremati, un arbitro queste cose le considera. Anche se con Orsato non vinciamo mai, io vorrei lui tutte le volte perché anche quando sbaglia controlla bene le partite. E’ intelligente». Mou è rientrato nel tunnel poco prima della fine: «Avrei preso il rosso e non potevo abbandonare la squadra sabato contro l’Inter. All’arbitro resta la frustrazione di non avermi espulso... Ho preferito andarmene per non incontrarlo». 

Il rammarico

Sul fronte degli infortuni Mourinho allarga le braccia: «Anche El Shaarawy si è rotto. Non era abituato a giocare così spesso, come Smalling. Se ora siamo in queste condizioni la colpa è un po’ nostra, perché non abbiamo costruito una rosa di 30 giocatori uguali come l’Inter e non siamo usciti subito dall’Europa come hanno fatto altre squadre. Anzi abbiamo fatto un turno in più, il playoff col Salisburgo, e la settimana prossima giocheremo una semifinale. Il resto è dovuto alla stanchezza. Abraham non riusciva a camminare per tutto il secondo tempo». Chi può recuperare per Roma-Inter? «Matic». Cioè il giocatore che a Monza era squalificato. E poi? «Dybala ha qualche possibilità, come Belotti. Ma non siamo al 50/50. Sono entrambi più vicini a zero che a cinquanta».   

La replica

Palladino ha risposto per le rime: «Per me Chiffi ha arbitrato benissimo, gli faccio i complimenti. Quello che non mi è piaciuto è l’atteggiamento scandaloso della panchina della Roma, che protestava in continuazione. Ecco perché ho preso il giallo, che non meritavo, e che mi costerà la squalifica». 

 


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