Roma, Mourinho ha il coraggio di puntare sui giovani

Leggi il commento delle scelte di formazione effettuate dall'allenatore portoghese a Bologna
Roma, Mourinho ha il coraggio di puntare sui giovani© Getty Images
Guido D’Ubaldo
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Se a giugno Mourinho dirà addio alla Roma, lasciando un vuoto incolmabile tra i tifosi, stregati dal suo carisma e capaci di riempire l’Olimpico per tutta la stagione con una partecipazione commovente, non sarà ricordato solo per aver riportato un trofeo nella bacheca giallorossa dopo quattordici anni e per far vivere l’entusiasmante sogno di arrivare alla seconda finale europea consecutiva. Mourinho sarà ricordato (e rimpianto) anche per aver arricchito il patrimonio della società, avendo avuto il coraggio di puntare sui giovani. Ieri a Bologna tra campo e panchina c’erano tredici prodotti del vivaio, compreso Pellegrini, ormai un veterano a soli 26 anni.

Lo Special One aiuta a crescere i suoi “bambini”, li forma, li valorizza, li aiuta ad acquisire la mentalità vincente. Li scarica dalle responsabilità (anche ieri prima della partita ha detto di Missori, al debutto da titolare, che per il giovane terzino non doveva essere considerato un esame), segue la loro maturazione perché va a vedere le partite della Primavera quando gioca in casa. Per la prima volta nella sua carriera Mourinho si è trovato a vivere una situazione nuova. Ha sempre gestito rose con tanti campioni, per i giovani non c’era sempre spazio. Invece a Roma, per far fronte a un organico mai completo, ha dovuto puntare sui ragazzi del vivaio e i risultati gli hanno dato ragione, offrendo un grande contributo anche a Roberto Mancini, che ha bisogno di giovani che abbiano la possibilità di imporsi anche in chiave azzurra. Con lui Zalewski e Bove sono entrati stabilmente nel gruppo dei titolari, ieri il match winner della gara contro il Bayer Leverkusen è stato inizialmente risparmiato proprio in vista della gara di ritorno di giovedì in Germania. E Tahirovic ha confermato di avere qualità per diventare un grande centrocampista. Se dovesse andare via Mourinho lascerebbe alla Roma un patrimonio non solo tecnico, ma anche economico. Perchè alcuni dei “bambini” che ha lanciato in questi due anni potranno diventare titolari nella squadra del futuro, ma altri saranno preziose pedine di mercato per rendere la rosa più competitiva. Con l’ampio turnover scelto da Mourinho la Roma è andata vicino alla vittoria anche a Bologna. I giovani chiamati in causa hanno fatto la loro parte, ma soprattutto hanno dimostrato di aver capito cosa vuole lo Special One da loro.


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