Roma, chi sono le stelle del vivaio pronte a brillare

Il settore giovanile di Trigoria gode di ottima salute. E' una miniera d'oro di talenti che può tornare utile alla prima squadra di Mourinho
Roma, chi sono le stelle del vivaio pronte a brillare© AS Roma via Getty Images
Lorenzo Scalia
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ROMA - Una miniera d’oro. Ricca di pepite più o meno grandi. Il settore giovanile della Roma è uno dei migliori in Italia. Da sempre. Da lì sono usciti Totti e De Rossi, così come Pellegrini, Bove e Florenzi. Vincenzo Vergine, al timone del vivaio di Trigoria da due anni, ha avuto la bravura di dare continuità al progetto - già vincente e riconosciuto in Italia e nel mondo - ma anche la fortuna di incontrare Mourinho nel suo percorso. Infatti, i risultati sportivi si sono specchiati nel lanciato in prima squadra di talenti già inseriti da prima nel vivaio come Tahirovic, Volpato, Missori e tanti altri, come per esempio Pisilli, l’ultimo della serie. In questa e nella passata stagione sono arrivati titoli e trofei a raffica, il raccolto: la Coppa Italia Primavera (riportata a casa dopo quella vinta sei anni fa da Alberto De Rossi), i campionati Under 17, Under 16 (due volte di fila), Under 14 Regionale e Under 13 Pro, oltre a finali e semifinali. Le coppe si sono aggiunte ad altre già messe in bacheca dall’Under 17 (2021), dall’Under 15 (2019) e dalla Primavera (2016), giusto per citare la punta dell’iceberg. Insomma, il vivaio della Roma gode di ottima salute in attesa di capire chi saranno i prossimi bambini di Mourinho, magari valorizzati dalla Primavera del futuro, dove troveranno spazio l'attaccante Misitano e il baby fenomeno Mannini.  

Roma, Vergine nel radar del Milan 

Un ritorno di fiamma. Vincenzo Vergine è di nuovo nella lista dei desideri del Milan dopo l’addio di Angelo Carbone, ormai ex responsabile del settore giovanile. La Roma non ha nessuna intenzione di lasciarlo partire, forte di un contratto che scade tra un anno. Tutti lo chiamano “prof”, ha un ottimo rapporto con la famiglia Friedkin, inoltre con Tiago Pinto c’è fiducia reciproca e tra i due non mancano scambi continui di feedback, idee e strategie. Sia per questioni di campo che extracampo. Il dirigente salentino, soprattutto nell’ultima stagione, è stato un uomo solo al comando, al netto del fatto che Bruno Conti si occupa delle categorie dei più piccoli e che ci sono collaboratori preziosi come Alberto De Rossi e Marco Cassetti nel progetto di formazione degli allenatori. Vergine si è dedicato anima e corpo al settore giovanile, intervenendo anche sul mercato (vedi il colpo Levak dello scorso gennaio) e sui rinnovi, in particolare di Pagano, Pisilli e Cassano. Nota a margine: se Vergine lasciasse mai Trigoria non si può escludere un cambio in panchina nella Primavera, dove l’anno scorso è arrivato Federico Guidi, un suo uomo fin dai tempi della Fiorentina. Ma gli scenari adesso sembrano essere altri, al di là della stima del Milan: la Roma non mette in conto un addio di Vincenzo Vergine e lui sembra intenzionato a lasciare che la corte del Milan resti tale, senza sviluppi. Poi anche le vie del calcio possono essere infinite. Ma l’aria sembra essere quella giusta per andare avanti insieme


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