Dan Friedkin a Trigoria: una riunione per il futuro della Roma

Summit con tutti i dirigenti per pianificare le strategie del club, ma al momento non sono previsti contatti tra il presidente e Mourinho: i dettagli
Jacopo Aliprandi
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ROMA - L'ultima sua apparizione all’Olimpico risale a poco più di un mese fa. La Roma tornava in campo dopo la disfatta di Marassi che fece infuriare Dan Friedkin, a tal punto da sbarcare nella Capitale per monitorare attentamente la situazione da vicino. Niente di strano, chiaramente il presidente vuole controllare in prima persona il suo investimento e parlare da vicino con chi tra Trigoria e viale Tolstoj (gli uffici del club) segue e coordina tutte le operazioni. Quindi il figlio, nonché vicepresidente Ryan e la Ceo Lina Souloukou. Gli stessi (e non solo) con cui dialogherà nei prossimi giorni, probabilmente in maniera più apporofondita dopo il derby, all’inizio della sosta delle nazionali. Dan Friedkin è sbarcato nella capitale domenica pomeriggio e stavolta resterà più a lungo delle ultime volte per cominciare a studiare le strategie future. Salvo nuovi voli improvvisi tra Inghilterra e Stati Uniti, sempre dietro l’angolo visti i suoi numerosi impegni. Ma a oggi filtra che sia stata indetta dal numero uno giallorosso una importante riunione tra dirigenti per fare un punto della situazione in casa Roma su diversi aspetti. Quelli economici, quindi sponsor, un’analisi delle operazioni di marketing in corso e strategie, ma anche quelli sportivi. Quindi i temi legati alla squadra, i risultati, le prestazioni, ma anche le situazioni extracampo: un focus sulla panchina e sulla direzione sportiva. Inevitabile visti i contratti in scadenza di José Mourinho e Tiago Pinto.

Dan Friedkin e il rapporto con Mourinho

Sul tecnico giallorosso è bene specificare che non ci sono stati contatti per un ipotetico (e ora quantomai lontano) rinnovo del contratto. Anzi, la sensazione è che a oggi le strade dello Special One e quelle della Roma siano destinate a separarsi al termine della stagione. Mourinho resta corteggiatissimo dai sauditi, pronti addirittura a rilanciare la loro incredibile offerta d’ingaggio, e da Dan Friedkin non sembra esserci la voglia di intavolare una trattativa per un nuovo accordo con il portoghese. A oggi, come abbiamo scritto qualche riga sopra, perché tutto può cambiare (come un anno fa) e i risultati chiaramente possono incidere su qualsiasi situazione. Non adesso. Il presidente è piuttosto irritato per le recenti dichiarazioni del tecnico sulla società in merito alla polemica con la Lega sul calendario: «Il nostro club non tira fuori queste cose, non ne parla neanche a livello istituzionale, quindi sono sempre io a tirarle fuori anche se non dovrei». Parole che fanno seguito a quelle di Budapest quando il tecnico aveva chiesto una figura dirigenziale che potesse sostenere la linea politica della società: «Io merito di più, e anche i miei giocatori. Sono stanto di essere tutto». Insomma, il rapporto tra le parti in questo momento non è proprio serenissimo. Per questo non sarebbe neanche strano se in questa famosa riunione Friedkin possa dare mandato ai suoi di cominciare a studiare profili per il prossimo allenatore.

Non solo Mou, anche Tiago Pinto in scadenza

Così come per un nuovo direttore sportivo. Con una differenza però: il futuro di Tiago Pinto appare per ora più solido rispetto a quello del tecnico. Saranno i prossimi risultati sportivi (quindi la strada verso il quarto posto) e il rendimento dei giocatori a indirizzare le mosse della società, ma è chiaro che nei primi mesi del 2024 anche il destino del dirigente portoghese dovrà essere deciso. Report delle strategie attuali, poi un focus tra sponsor e campo: la riunione di Friedkin stabilirà le mosse per il futuro della Roma.


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