Così Mourinho può rivoluzionare la Roma: tutti i giocatori in bilico

Da Rui Patricio ad Aouar, alle incognite Pellegrini e Belotti: come può cambiare la squadra
Così Mourinho può rivoluzionare la Roma: tutti i giocatori in bilico© AS Roma via Getty Images
Jacopo Aliprandi
6 min

José Mourinho ancora una volta ha sorpreso tutti e con un colpo di scena degno del miglior film prodotto da Friedkin ha annunciato la sua intenzione di voler rimanere alla Roma anche in futuro. Una sceneggiatura che ancora può avere risvolti e colpi di scena elettrizzanti che porteranno a un finale ancora tutto da scrivere. Di certo la mossa a sorpresa dello Special One ha colto in contropiede anche il patron americano che nelle prossime settimane dovrà inevitabilmente tracciare i prossimi passi per quanto riguarda il futuro della panchina. José dopo il ko di Bologna ha focalizzato l’attenzione anche sulla sua situazione contrattuale: «Voglio continuare qui e se lo farò dovremo pensare bene alle nostre limitazioni con il Financial Fair Play: alcune volte servirà acquistare giocatori top come Lukaku, altre volte sarà meglio lavorare con qualche giovane e dargli più possibilità per sviluppare il potenziale piuttosto che lavorare con giocatori che non hanno invece margini di crescita».

Roma, un nuovo ciclo

In sostanza Mourinho come un grande candidato politico si è esposto pubblicamente annunciando il suo programma per il prossimo biennio. Una semi rivoluzione della rosa, puntando sia sui giovani sia su elementi affidabili per qualità e sostanza. Quindi integri, atleticamente performanti e pronti a diventare leader dello spogliatoio. Abbiamo quindi provato a immaginare quali potrebbero essere i cambiamenti che Mourinho chiederà a Friedkin per cominciare un nuovo ciclo alla Roma, a prescindere da come andrà a finire l’attuale stagione che, nonostante il ko del Dall’Ara, vede la squadra ancora in lotta per la Champions e agli spareggi di Europa League. Il futuro si scriverà nelle prossime settimane, è impensabile aspettare la fi ne della stagione, quindi la certezza del raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Mourinho, il diesse e la Uefa

Il primo nodo da sciogliere, la base per stravolgere la rosa e ricostruirla secondo le indicazioni del tecnico (ma non a immagine e somiglianza, non ci sono le risorse per farlo) è sapere chi avrà il compito di dirigere i lavori. Quindi se sarà Tiago Pinto o un altro dirigente che assumerà il ruolo del direttore sportivo. Un nodo anche questo da sciogliere il prima possibile, visto il contratto in scadenza del gm portoghese e gli aff ari di mercato che devono essere programmati in largo anticipo. Sarà poi possibile ridiscutere con la Uefa un nuovo settlement agreement che non limiti in maniera drastica l’intenzione del club di crescere? L’aumento dei ricavi del club nell’ultimo bilancio è un segnale importante dalla volontà della proprietà di essere sempre più sostenibile. Tuttavia per fare uno step in più, quindi crescere anche economicamente, servirà aumentare i fondi a disposizione per il mercato. Anche l’abolizione del decreto crescita di certo non aiuterà. Un compito affidato alla Ceo Souloukou, molto attenta agli aspetti fi nanziari di Trigoria e che ha predisposto lo standby ai rinnovi di contratto di diverse figure all’interno di Trigoria.

La rosa e il mercato

Poi le manovre di campo. Mantenere lo scheletro della rosa e rinforzarlo con elementi affidabili e giovani promettenti. Via quindi quei giocatori che hanno ormai speso tutto o che non possono garantire una condizione atletica accettabile. «Il Bologna ci ha surclassato fisicamente», ha ribadito Mou dopo la gara. E ha ragione. Per questo possiamo immaginare che nella “Special revolution” escano profi li come Rui Patricio, Smalling, Spinazzola (in scadenza come il portiere), Karsdorp, Celik, Sanches, Aouar. Più qualche incognita legata a Pellegrini, El Shaarawy e Belotti. Qualcuno partirà, qualche altro potrebbe restare (perché senza off erte) come alternativa. Sta di fatto che la rosa costruita più sulle restrizioni del Financial Fair Play che per una vera e propria strategia tattica può essere rivoluzionata. Mou porrà certamente delle condizioni, chiaro, ma sarà anche attento a trovare un punto d’incontro con la dirigenza. Quindi aspettarsi qualche regalo per il quarto anno (dopo Abraham, Dybala e Lukaku, che il club dovrà tentare di tenere) e favorire l’ingresso di qualche giovane di buone prospettive, in stile Marcos Leonardo o Solet. 

Roma, la ricerca della personalità

Nella morsa del Fair Play il club sarà ancora costretto a qualche prestito: allo scouting giallorosso il compito di trovare i giusti uomini per rinforzare la rosa in un mix di esperienza, condizione atletica e personalità. Aspetti che stanno venendo meno nella rosa attuale. Lo ha confermato Mou al podcast di Obi: «Una delle cose che dico oggi anche ai miei ragazzi qui a Roma è che se fossi esattamente lo stesso di come ero nello spogliatoio del Chelsea, loro non giocherebbero. Perché c’erano momenti in cui ho distrutto tutto, lettini dei massaggi per aria, ma sapevo che quei ragazzi avrebbero distrutto tutto al ritorno in campo. Lo puoi fare solo con alcune personalità, se lo fai con i ragazzi sbagliati nel secondo tempo non vogliono neanche la palla, si nascondono a vicenda». La nuova Roma secondo Mou deve reggere la pressione e avere giocatori di qualità e prospettiva. Ora la palla passa a Friedkin.


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