Roma a Rotterdam con il vero Pellegrini

Il capitano vuole continuare il suo trend positivo. Dall’arrivo del nuovo tecnico ha segnato tre gol
Jacopo Aliprandi
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Altro giro, altra corsa, ma sempre con il Feyenoord. Pronti per la sfida playoff, a Rotterdam Daniele De Rossi si gioca la sua prima gara europea da tecnico ma affidandosi a chi negli ultimi anni ha già affrontato la squadra olandese ben tre volte, in uno stadio caldo e che ha rischiato di complicare un anno fa i piani di Mourinho. Si affida a questi giocatori, ma anche a chi ha voglia di riscattarsi dopo una prestazione complicata al de Kuip, come Lorenzo Pellegrini che in quello stadio lo scorso aprile non riuciscì a incidere, anzi. Un rigore sbagliato colpendo il palo e quarantacinque minuti anonimi prima di essere sostituito all’intervallo per lasciare spazio a Wijnaldum. Il grande assente di quella partita è adesso quello che più di tutti vuole mettere il timbro stasera per continuare il suo trend positivo e mettersi alle spalle in generale quella stagione che per lui non è stata proprio ricca di soddisfazioni. Un po’ come l’inizio di quella attuale, prima del cambio di allenatore e la rinascita improvvisa. 

Un nuovo Pellegrini

Quello che sta avendo a disposizione De Rossi è un Pellegrini tutto nuovo. Diverso per condizione atletica, mentalità, e qualità: non distante da quello che affrontò il Feyenoord, ma a Tirana due anni fa. Quello che trascinò la squadra a vincere la Conference League e finì la stagione con quattordici gol e otto assist tra campionato e coppe: un bottino proprio niente male per un centrocampista. E adesso Lorenzo sembra sulla giusta strada per replicare quei numeri, o comunque avvicinarsi: sei gol e cinque assist stagionali, la maggior parte accumulati dall’arrivo dell’ex capitano giallorosso. Nelle ultime quattro partite Pellegrini ha raccolto tre reti e altrettanti passaggi vincenti, ma soprattutto un incredibile e quantomai inaspettato cambio di passo che anche la tifoseria ha notato tra elogi e qualche critica.  

Pellegrini, alti e bassi

Da una parte la soddisfazione di vedere il capitano reagire al momento difficile e trascinare la squadra fuori dai risultati altalenanti, dall’altra la perplessità di un repentino cambio marcia a distanza di pochi giorni dall’esonero di Mourinho. In più le voci di qualche contrasto interno, mai smentite né dal club né dallo stesso giocatore, hanno alimentato qualche polemica che si è stracinata fino alla vigilia della sfida di oggi, con uno striscione esposto fuori Trigoria martedì sera nel quale si fa riferimento al suo rapporto con l’ex tecnico portoghese. Il modo migliore per ritrovare la totale serenità con la piazza? Le prestazioni. Pellegrini fin qui è stato abile a ritornare al centro della scena e a trasformare i fischi contro il Verona (e a dir la verità se ne erano sentiti anche in partite precedenti) in applausi al momento delle sue sostituzioni. E allora si può parlare di doppio obiettivo per il capitano: far vincere la Roma e ritrovare la pace totale con la tifoseria. Per questo la gara di stasera ha un valore ancora più importante. Un anno fa la pessima prestazione a Rotterdam, ma poi fu protagonista del ritorno con l’assist per la rete di Dybala e di un gol che chiuse definitivamente i giochi nel discorso qualificazione. Ora Pellegrini non si accontenta, adesso punta all’en plein. 


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