Lukaku e il gesto dopo il gol che è un messaggio: la spiegazione

Romelu: «Fermate il genocidio». È al suo sesto gol stagionale in Europa League: «Darà tutto per la Roma fino alla fine»
Jacopo Aliprandi
4 min
ROMA - Il segno di una pistola puntata alla sua testa mentre e la bocca tappata con la mano sinistra. Il gesto di Romelu Lukaku dopo il suo gol contro il Feyenoord è un segnale importante e rivolto al mondo intero: una forma di denuncia per il genocidio in corso nella Repubblica Democratica del Congo, la sua nazione d’origine, che sta vivendo una escalation di violenza per l’offensiva lanciata all’inizio di questo mese dai ribelli dell’M23, uno dei gruppi armati della parte orientale del paese, fronteggiati dall’esercito congolese. Nel corso della Coppa d’Africa la stessa nazionale congolese ha più volte ripetuto il gesto di denuncia: «Fermate il genocidio», ha scritto Lukaku sui propri social pubblicando di nuovo il suo gesto dopo il gol.  

La spallata di Lukaku: che numeri in stagione

Ritornando sul calcio, la rete di Big Rom è stata importantissima per la Roma ma anche per se stesso. Romelu ha dato una vera e propria spallata - ed è proprio il caso di dirlo visto che ha segnato così - al momento negativo che si stava trascinando in questo 2024. Numeri alla mano però, il suo supporto è sempre evidente e prezioso: sedicesimo gol stagionale, l’ennesimo gol pesante della sua stagione e in un match che conta dopo la crisi dell’ultimo periodo. Due giorni fa avevamo scritto del discorso fatto da Lukaku ai compagni di squadra («Voglio dare di più, voglio tornare il vero Big Rom») e al tecnico. Ieri sera il belga non è stato perfetto, ma ha dato sicuramente il suo contributo per un pareggio importante in ottica ritorno: «Ultimamente è stato un periodo difficile per me - ha ammasso Romelu -. Non è sempre facile quando un attaccante non segna, ma ho continuato a lavorare e fare le cose che mi chiedeva il mister. Sono stato fortunato sul gol, perché l’ho colpita male. Peccato non aver vinto, abbiamo avuto le occasioni. Stiamo crescendo come squadra, un nuovo metodo di allenamento, ma la stagione è lunga. Abbiamo fatto una buona partita, un 1-1 a Rotterdam è un buon risultato. Li aspettiamo a Roma».  

Lukaku tra presente e futuro

Sei reti in questa edizione di Europa League su sette partite, vero trascinatore della Roma nella competizione e ormai nella storia anche del torneo Uefa. Lukaku è arrivato a 26 gol salendo sul terzo gradino del podio dei migliori marcatori nella storia dell’Europa League, esclusi i preliminari, dietro soltanto a Aubameyang (29) e Radamel Falcao (30). Big Rom non esalta se stesso ma la Roma: «La nostra forza è che non molliamo fino alla fine. In fase di possesso facciamo vedere buone cose, con Paulo che si sfila, Pellegrini che va in mezzo. Poi anche chi entra fa la differenza, significa che la squadra è unita e fa il meglio per la Roma». In prestito dal Chelsea con riscatto fissato a 43 milioni, Big Rom del suo futuro non ha voluto parlare: «Ora sono focalizzato solo sulla Roma, non voglio parlare del futuro perché non ha senso. Devo solo aiutare la squadra a vincere, poi vedremo a fine stagione».  

© RIPRODUZIONE RISERVATA