Roma, Smalling è pronto a giocare: il piano di De Rossi

Dopo il lungo infortunio, l'addio di Mourinho e le critiche dei tifosi il difensore ha dato l'ok per il rientro che potrebbe avvenire a Frosinone

ROMA - Partirà con la squadra, si accomoderà in panchina e poi se non ci saranno sorprese entrerà in campo nel secondo tempo. Sempre che la partita vada secondo i piani di De Rossi. Una cosa è certa: Chris Smalling è pronto a tornare in campo a distanza di cinque mesi dalla sua ultima apparizione.

Smalling, ok al rientro dopo 170 giorni di assenza

Ne è passata di acqua sotto i ponti in questi 170 giorni di assenza: i risultati altalenanti, l’emergenza difensiva che ha avvolto la Roma per due mesi, le incomprensioni con Mourinho, («Smalling mi ha rovinato la stagione», aveva detto a inizio gennaio), poi l’esonero del tecnico, l’arrivo di De Rossi, il ritorno agli allenamenti e, infine, il suo ok a tornare. Un via libera arrivato prima dai medici della Roma e dopo dal difensore centrale che è in un momento di fragilità emotiva e a tratti, a seconda dei giorni, continua a sentire qualche fastidio alla gamba, sebbene poi i controlli certifichino l’assenza di complicazioni.

Il messaggio di Smalling dopo l'addio di Mourinho

È la paura di chi deve tornare dopo un lungo stop, di chi non si fida evidentemente del suo corpo e che ha vissuto momenti non certo positivi tra l’infortunio, le voci tra i corridoi di Trigoria e le critiche della tifoseria nei suoi confronti dopo quel messaggio pubblicato sui social (dopo quattro mesi di silenzio) il giorno dopo l’addio dello Special One: «Non ho mai né chiesto né contemplato di lasciare questo grande club. Questi mesi sono stati i più frustranti della mia carriera. Ci sono cose nel calcio come nella vita che possiamo controllare e altre che sfuggono al nostro controllo. Questo infortunio appartiene alla seconda categoria. Mi sono mostrato aperto verso qualsiasi tipo di soluzione proposta dagli specialisti. Al contrario di quello che si crede, la riabilitazione comprende, eccome, antidolorifici. In abbondanza. La priorità assoluta è garantire che io possa giocare per la Roma al massimo delle mie potenzialità per gli anni a venire».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Smalling, un feeling da ritrovare con i tifosi

La tempistica del suo messaggio, così come quello di Renato Sanches pubblicato lo stesso giorno, non è stata perfetta e i tifosi ci hanno visto una “resurrezione” programmata appena dopo l’allontanamento di Mourinho. La verità è che Smalling ha sofferto e faticato per rientrare e, un mese dopo quel post social, è pronto nuovamente a scendere in campo. A seconda dell’andamento della partita De Rossi deciderà se dargli qualche minuto o se posticipare il suo ritorno alla prossima settimana. Di certo per la Roma è arrivato il momento di riutilizzarlo, e farlo fuori casa può aiutare sia il tifo ad ammorbidire la critica nei suoi confronti sia lo stesso difensore ad ammortizzare le emozioni che avrebbe provato in un nuovo esordio all’Olimpico. In ogni caso adesso sta a lui ritrovare il feeling con i romanisti con le prestazioni da vero Smalling.


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ROMA - Partirà con la squadra, si accomoderà in panchina e poi se non ci saranno sorprese entrerà in campo nel secondo tempo. Sempre che la partita vada secondo i piani di De Rossi. Una cosa è certa: Chris Smalling è pronto a tornare in campo a distanza di cinque mesi dalla sua ultima apparizione.

Smalling, ok al rientro dopo 170 giorni di assenza

Ne è passata di acqua sotto i ponti in questi 170 giorni di assenza: i risultati altalenanti, l’emergenza difensiva che ha avvolto la Roma per due mesi, le incomprensioni con Mourinho, («Smalling mi ha rovinato la stagione», aveva detto a inizio gennaio), poi l’esonero del tecnico, l’arrivo di De Rossi, il ritorno agli allenamenti e, infine, il suo ok a tornare. Un via libera arrivato prima dai medici della Roma e dopo dal difensore centrale che è in un momento di fragilità emotiva e a tratti, a seconda dei giorni, continua a sentire qualche fastidio alla gamba, sebbene poi i controlli certifichino l’assenza di complicazioni.

Il messaggio di Smalling dopo l'addio di Mourinho

È la paura di chi deve tornare dopo un lungo stop, di chi non si fida evidentemente del suo corpo e che ha vissuto momenti non certo positivi tra l’infortunio, le voci tra i corridoi di Trigoria e le critiche della tifoseria nei suoi confronti dopo quel messaggio pubblicato sui social (dopo quattro mesi di silenzio) il giorno dopo l’addio dello Special One: «Non ho mai né chiesto né contemplato di lasciare questo grande club. Questi mesi sono stati i più frustranti della mia carriera. Ci sono cose nel calcio come nella vita che possiamo controllare e altre che sfuggono al nostro controllo. Questo infortunio appartiene alla seconda categoria. Mi sono mostrato aperto verso qualsiasi tipo di soluzione proposta dagli specialisti. Al contrario di quello che si crede, la riabilitazione comprende, eccome, antidolorifici. In abbondanza. La priorità assoluta è garantire che io possa giocare per la Roma al massimo delle mie potenzialità per gli anni a venire».


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