Da Mourinho a De Rossi, cinquanta sold out: la Roma ha riscoperto l'amore dei tifosi

Dopo la pandemia, l'Olimpico, quando in casa ci sono i giallorossi, è sempre pieno. Merito di José con cui tutto è iniziato, merito di Daniele con cui tutto è proseguito. Ma merito, anche, di una proprietà che mette la gente ai primi posti
Chiara Zucchelli
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C'erano una volta - neppure troppo tempo fa - una società e una proprietà che consideravano i tifosi come meri clienti. Vendere e pagare. Pagare e vendere. E poco altro. Da quando la Roma è passata nelle mani di Dan e Ryan Friedkin - al netto dei discorsi tecnici, per quanto sono stati quelli che hanno riaperto la bacheca dopo 14 anni - c'è un dato che non può essere smentito: cinquanta sold out di fila all'Olimpico in due anni. Tecnicamente un paio di volte non c'è stato il tutto esaurito totale per un centinaio di biglietti mancanti, ma quella di giovedì con il Brighton sarà la cinquantesima volta da quando gli stadi hanno riaperto al 100% in cui l'Olimpico sarà pieno. Quasi tre milioni di spettatori non sono un numero banale. E' iniziato tutto con Mourinho, in un derby del 20 marzo 2022, quando la capienza era ancora al 75% e sta proseguendo adesso con De Rossi. E' chiaro che il merito è di due allenatori così diversi (non fosse altro perché uno ha scritto la storia del calcio con 26 titoli e l'altro ha appena iniziato) ma capaci di coinvolgere la piazza nello stesso modo, ma è altrettanto chiaro che il merito va dato anche alla Roma. Intesa come tifosi (perché sono loro che mettono mano al portafogli in un momento economico non proprio favorevole per tuti) e come proprietà.

Come l'Olimpico è tornato a riempirsi in due anni

La Roma ha creato un prepartita tra i migliori in Italia, se non il migliore; ha aperto la strada (a suon di multe, all'inizio) alla possibilità di mettere l'inno con le squadre già in campo, quindi dopo quello della Serie A e ha scelto, a lungo, una politica dei prezzi molto popolare. Oggi sono un po' in rialzo, ma non solo sono nella media, ma non sono neppure tra i più alti del campionato. E grazie ai tanti pacchetti che vengono messi in vendita, big match a parte, c'è la possibilità di risparmiare davvero cifre importanti. Non solo: l'Olimpico, quando gioca in casa la Roma, ha una percentuale di riempimento superiore al 90% (in qualsiasi giorno, orario e competizione) con un'età media che negli anni si è abbassata molto. Motivo? I bambini sono tantissimi, la richiesta è alta, in tanti chiedono ai genitori o agli zii di poter andare allo stadio. Per vedere Mourinho o De Rossi, Dybala e Lukaku, sicuramente. Ma anche perché, ormai, vivere l'Olimpico sempre pieno è diventata un'esperienza assoluta. Questo, a volte, si paga in termini di tifo: settori popolari a parte, con la Sud che era e resta il cuore dello stadio, non sempre le tribune danno un sostegno incessante. O, almeno, non per tutti i 90'. Ma spesso in quei settori ci sono molti bambini che, magari, oggi stanno in silenzio, domani anche, dopodomani, invece, canteranno. E questo per un club è la prospettiva migliore. Non avrà una grande bacheca, la Roma, ma ha sempre avuto un cuore enorme. I Friedkin se ne sono subito resi conto.


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