Le chiavi della Roma a Paredes: i segreti di una crescita costante

Contro il Brighton ha dominato a centrocampo: è solo l'ultima di una serie di grandi prestazioni. Come e perché è salito il suo livello

Quella palla data a Dybala, così fulminea e creativa che quasi coglie di sorpresa anche la regia televisiva, è la dichiarazione d’intenti di un nuovo Leandro Paredes. Leader caratteriale lo è sempre stato, ma ora è diventato il faro, il giocatore che maneggia con cura i palloni più infuocati come se avesse i piedi rivestiti di materiale ignifugo. E soprattutto sta aggiungendo genialità alle sue giocate. L’assist per Dybala non è per tutti. Poi per carità, la difesa del Brighton ci ha messo del suo, ma nonostante le pecche avversarie quella giocata devi prima vederla nella tua testa, poi sul campo e poi (fosse facile) metterla in pratica con la tecnica. E lo stesso si può dire, con diversa intensità ovvio, del lancio per Lukaku sul secondo gol. 

Precisione e posizione

Come ha detto De Rossi, non dobbiamo stupirci di questo Paredes. Anche Mourinho era consapevole delle sue capacità, tanto da volerlo in estate e renderlo quasi titolare fisso della sua Roma. Il percorso di crescita, iniziato con il tecnico portoghese, ha portato a questa nuova esaltante versione di Leandro. Certo che De Rossi ci ha messo del suo. Lo ha raccontato anche in conferenza stampa: in allenamento lo sprona, lo riprende, lo sfotte davanti a tutti. Per stimolarlo e liberare tutte le sue evidenti qualità. Lui aiuta la Roma e la Roma aiuta lui. Perché la crescita di brillantezza fisica generale e il fatto che i compagni attorno a lui si muovano di più, fornendogli più linee di passaggio, ha reso tutto più semplice. 


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In difesa sta acquisendo sempre di più un senso della posizione che gli permette di intercettare palloni senza scapicollarsi da una parte all’altra del campo, che non è proprio il suo forte. Ma è nella fase offensiva che sta facendo la differenza. Ieri, contro il Brighton, ha effettuato 43 passaggi, con l’88,4% di precisione. Nella metà campo avversaria, dove spesso gli inglesi hanno provato a soffocarlo con un atteggiamento aggressivo, la sua precisione è stata dell’84%. I numeri scrivono qualcosa di cui tutti allo stadio si sono accorti da un po’: De Rossi ha consegnato le chiavi della Roma a Paredes e Leandro se l’è prese con personalità, con la promessa di usarle per aprire i cancelli delle difese avversarie e permettere ai compagni di conquistare il fortino.


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Quella palla data a Dybala, così fulminea e creativa che quasi coglie di sorpresa anche la regia televisiva, è la dichiarazione d’intenti di un nuovo Leandro Paredes. Leader caratteriale lo è sempre stato, ma ora è diventato il faro, il giocatore che maneggia con cura i palloni più infuocati come se avesse i piedi rivestiti di materiale ignifugo. E soprattutto sta aggiungendo genialità alle sue giocate. L’assist per Dybala non è per tutti. Poi per carità, la difesa del Brighton ci ha messo del suo, ma nonostante le pecche avversarie quella giocata devi prima vederla nella tua testa, poi sul campo e poi (fosse facile) metterla in pratica con la tecnica. E lo stesso si può dire, con diversa intensità ovvio, del lancio per Lukaku sul secondo gol. 

Precisione e posizione

Come ha detto De Rossi, non dobbiamo stupirci di questo Paredes. Anche Mourinho era consapevole delle sue capacità, tanto da volerlo in estate e renderlo quasi titolare fisso della sua Roma. Il percorso di crescita, iniziato con il tecnico portoghese, ha portato a questa nuova esaltante versione di Leandro. Certo che De Rossi ci ha messo del suo. Lo ha raccontato anche in conferenza stampa: in allenamento lo sprona, lo riprende, lo sfotte davanti a tutti. Per stimolarlo e liberare tutte le sue evidenti qualità. Lui aiuta la Roma e la Roma aiuta lui. Perché la crescita di brillantezza fisica generale e il fatto che i compagni attorno a lui si muovano di più, fornendogli più linee di passaggio, ha reso tutto più semplice. 


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