Video hard, la Roma indaga: "Vogliamo capire chi ci attacca"

Il club giallorosso: "Non sono emersi elementi di accusa verso giocatori delle giovanili". La società si dichiara "vittima di un atto esterno diffamatorio"
Video hard, la Roma indaga: "Vogliamo capire chi ci attacca"
Jacopo Aliprandi
4 min

ROMA - La Roma passa al contrattacco nel caso legato al licenziamento dei due dipendenti di Trigoria. Ieri mattina l’avvocato Lorenzo Vitali, accompagnato dal legale del club, Antonio Conte, è stato ascoltato dal procuratore federale Chiné in merito ai licenziamenti per il video “intimo” che sarebbe stato diffuso nell’ambiente lavorativo. In un clima di cordialità, come ha voluto sottolineare il club giallorosso, l’avvocato Vitali è stato ascoltato in via Campania riguardo il fatto risalente allo scorso novembre e poi emerso due settimane fa. La Roma ha confermato nell’audizione la correttezza del suo operato nella vicenda, specificando come siano in corso indagini per capire chi ci sia dietro a quelli che il club ritiene attacchi nei confronti della società e della dirigenza. Perché, secondo quantro trapela da Trigoria, «emerge chiaro che la società sia vittima di un atto esterno diffamatorio volto a destabilizzare il club, poiché l’operato è stato corretto e legittimo». La società «farà tutto il possibile per fare luce sulla vicenda. Abbiamo fiducia nella procura federale e collaboriamo con tutti gli organi competenti. Per noi non sono emersi finora elementi di accusa nei confronti di calciatori delle giovanili della Roma».

Roma, le indagini del club

Insomma, la linea della Roma fin qui è del tutto diversa rispetto a quella dei legali della dipendente, non solo per il licenziamento ma anche per la diffusione del video in questione. Ma, anzi, adesso da Trigoria sono pronti a investigare per capire chi ci sia dietro i presunti attacchi al club, e per questo la Roma si sta anche avvalendo di un importante studio penale per perseguire eventuali condotte scorrette. Dal club filtra poi fiducia nell’operato della giustizia sportiva e ordinaria. Così dopo essere stata ascoltata l’ex dipendente, e aver raccolto altre testimonianze, ieri è stata la volta dell’avvocato Vitali, colui che aveva firmato la lettera di licenziamento. È possibile che le prossime audizioni coinvolgano alcuni giocatori del settore giovanile per cercare di far luce sul fatto che vede le parti sempre più contrapposte dalle rispettive versioni. Il club dal punto di vista sportivo non rischia nulla (aspettando la conclusione delle indagini della procura federale) poiché la questione licenziamento riguarderebbe eventualmente la giustizia ordinaria. La società ha quindi ribadito la correttezza dell’operato dopo quel comunicato pubblicato lo scorso 15 marzo nel quale venivano spiegate le motivazioni dell’allontanamento dei due dipendenti. «Il licenziamento è la conseguenza di una circostanza che, oltre ad essere contraria al Codice Etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l’impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il Club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni», si legge nella prima parte di comunicato. E ancora: «È peraltro purtroppo vero che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative». Insomma, la vicenda lascia ancora tanto discutere, per entrambe le posizioni. La certezza è che la Roma vuole vederci chiaro sugli attacchi - come dichiarato - arrivati nelle ultime settimane.


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