Totti, 31 anni fa l'esordio in A con la Roma. Il retroscena su Muzzi

Il 28 marzo 1993 la prima partita nel massimo campionato per il futuro capitano giallorosso, lanciato in campo da Boskov a Brescia
Adriano Stabile
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ROMA - Un po' come accade per le feste comandate, i tifosi della Roma non mancano mai di ricordare alcune date speciali: tra queste c'è sicuramente il 28 marzo, il giorno dell'esordio in Serie A di Francesco Totti, nel 1993. Trentuno anni fa è iniziato un amore infinito a tinte giallorosse. Il giovanissimo Totti, che all'epoca ha 16 anni e mezzo, è già una stella delle giovanili di Trigoria e delle under azzurre. Di lui, tempo addietro, si era informato dettagliatamente anche Dino Viola, il mitico presidente della Roma scomparso nel gennaio 1991.

Il retroscena raccontato da Muzzi

La prima Roma di Totti, allenata da Vujadin Boskov, non vive un periodo brillante: è decima in classifica, è stata eliminata dalla Coppa delle Coppe e il presidente Ciarrapico di lì a poco sarà arrestato. I giallorossi devono giocare a Brescia e Boskov ha gli uomini contati: Carnevale e Piacentini sono squalificati, Carboni, Petruzzi e Hässler indisponibili, Muzzi è acciaccato. La Roma, nonostante i contrattempi, si impone 2-0 con gol di Caniggia e Mihajlovic e così, a pochi minuti dal fischio conclusivo, l’allenatore serbo si rivolge a Totti e gli dice: "Scaldati, dai! Ché entri". Il ragazzo non ci crede e pensa che il mister si sia rivolto a Muzzi, che gli siede accanto in panchina. Solo un attimo e capisce che è lui a dover giocare. Lo stesso Muzzi, nel 2013, ha ricordato il dettaglio di quei momenti a Sky Sport: “Boskov si girò verso di noi e disse ‘dai ragazzino, tocca a te’. Totti si girò e mi disse ‘dai Robe', tocca a te’, io gli risposi ‘guarda che sei tu il ragazzino, devi andare tu’. Fu una cosa bellissima. Avevo 21 anni, sono 5 anni più grande, il ragazzino era lui quel giorno. Fu felicissimo. Si alzò subito e andò a riscaldarsi”. Totti, in bella vista sul proprio profilo Instagram, conferma la versione nel primo post fissato: "Pensai che stesse parlando con Roberto Muzzi che era accanto a me, in panchina. Poi un dubbio… ma dice a me? Era per me". Così inizia la favola del leggendario capitano della Roma, corredata da 307 gol, giocate magnifiche ed emozioni immortali.


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