Non solo Bellanova: la Roma prepara la strategia sul mercato

Ghisolfi aspetta il verdetto sulla Champions per agire: ferma anche la campagna abbonamenti
Roberto Maida

Il tempo di capire. La Roma aspetta gli ultimi verdetti del campionato per stabilire il budget di mercato e persino la campagna abbonamenti: lo scorso anno, di questi tempi, già era partita la distribuzione delle tessere stagionali per la stagione successivi. Ma stavolta l’ufficio marketing ha preferito attendere: dovesse arrivare il biglietto omaggio per la Champions League, ne deriverebbe una presentazione in grande stile. Con prezzi che sarebbero adeguati all’upgrade tecnico. Già stasera Ghisolfi e De Rossi avranno qualche risposta: se l’Atalanta batte il Torino, il sogno è finito. Altrimenti resterà una finestrella aperta fino al 2 giugno, e quindi al recupero tra Atalanta e Fiorentina, che ritarderà le operazioni.

Roma, le missioni

In ogni caso allenatore e direttore sportivo si sono già parlati per confrontarsi sulle necessità della squadra. I nomi dei rinforzi possono cambiare a seconda della disponibilità economica, e quindi della competizione alla quale la Roma parteciperà, ma l’idea sui profili da agganciare è indipendente dal denaro. E’ evidente che la Champions League consentirebbe ai Friedkin di avvicinarsi ai giocatori più costosi, dal canadese David, che non ha rinnovato con il Lilla e va in scadenza nel 2025, al figliol prodigo Frattesi, sempre che l’Inter lo venda. Persino Chiesa, se rompesse con la Juventus, tornerebbe nei pensieri di De Rossi. Nell’ipotesi contraria invece andranno abbassate le pretese ascoltando l’indicazione pubblicizzata proprio dal caposquadra: «Non bisogna spendere tanto, bisogna spendere bene».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'esterno

Spendere bene significa investire su calciatori abbastanza giovani che stiano ancora cavalcando una parabola ascendente. Non per forza bambini. Ad esempio Raoul Bellanova, esterno del Torino con un passato nell’Inter, è il tipo di esterno che a De Rossi andrebbe a genio. Veloce, sfrontato, tecnico, può giocare tanto in una difesa a tre quanto in una difesa a quattro. E’ un 2000, guadagna una cifra accettabile per i parametri della Roma e sarebbe molto felice del trasferimento. Bisognerebbe però convincere il Torino, che lo ha pagato 8 milioni un’estate fa, a venderlo a cifre ragionevoli: non è proprio un dettaglio.

Roma, le altre operazioni

Intanto qualcosa si può muovere nella politica interna: va sistemato con una certa rapidità il contratto di Mile Svilar, nominato dall’Uefa miglior portiere dell’ultima Europa League. La Roma ha deciso di puntare su di lui e gli aumenterà lo stipendio a 2 milioni più i bonus. Nelle prossime settimane si dovrebbe arrivare a un accordo che spegnerà nella testa del ragazzo ogni tentazione centrifuga.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tempo di capire. La Roma aspetta gli ultimi verdetti del campionato per stabilire il budget di mercato e persino la campagna abbonamenti: lo scorso anno, di questi tempi, già era partita la distribuzione delle tessere stagionali per la stagione successivi. Ma stavolta l’ufficio marketing ha preferito attendere: dovesse arrivare il biglietto omaggio per la Champions League, ne deriverebbe una presentazione in grande stile. Con prezzi che sarebbero adeguati all’upgrade tecnico. Già stasera Ghisolfi e De Rossi avranno qualche risposta: se l’Atalanta batte il Torino, il sogno è finito. Altrimenti resterà una finestrella aperta fino al 2 giugno, e quindi al recupero tra Atalanta e Fiorentina, che ritarderà le operazioni.

Roma, le missioni

In ogni caso allenatore e direttore sportivo si sono già parlati per confrontarsi sulle necessità della squadra. I nomi dei rinforzi possono cambiare a seconda della disponibilità economica, e quindi della competizione alla quale la Roma parteciperà, ma l’idea sui profili da agganciare è indipendente dal denaro. E’ evidente che la Champions League consentirebbe ai Friedkin di avvicinarsi ai giocatori più costosi, dal canadese David, che non ha rinnovato con il Lilla e va in scadenza nel 2025, al figliol prodigo Frattesi, sempre che l’Inter lo venda. Persino Chiesa, se rompesse con la Juventus, tornerebbe nei pensieri di De Rossi. Nell’ipotesi contraria invece andranno abbassate le pretese ascoltando l’indicazione pubblicizzata proprio dal caposquadra: «Non bisogna spendere tanto, bisogna spendere bene».


© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Non solo Bellanova: la Roma prepara la strategia sul mercato
2
L'esterno