Shock, scuse e lacrime per l'esonero di De Rossi. Da Pellegrini a Mancini, le reazioni a Trigoria

Squadra spiazzata. Saluti commossi e in serata i post social dei giocatori. I nuovi e i senatori  sorpresi allo stesso modo
Jacopo Aliprandi

Un fulmine a ciel sereno, una brutta sorpresa nel giorno della ripresa degli allenamenti. I giocatori della Roma sono rimasti scioccati dalla mossa della società di esonerare Daniele De Rossi dopo appena quattro partite di campionato e un percorso che ancora non reputavano di certo compromesso. Il pareggio di Marassi è stato una beffa per quel gol preso all’ultimo minuto, ma frutto di una errore tecnico e non certamente tattico, quindi legato a ciò che era stato studiato nel corso della settimana a Trigoria. E di certo quel rigore non concesso sul fallo di Dybala ha gridato vendetta nello spogliatoio perché avrebbe indirizzato la partita. Così come quello non assegnato allo scadere contro l’Empoli che avrebbe quasi certamente evitato il ko all’Olimpico. Prima il Cagliari, con una squadra in costruzione, poi un pareggio allo Stadium che sicuramente non può essere visto in maniera negativa. Insomma, la mossa di mandare via De Rossi a inizio lavori (visto che si parlava comunque di un progetto triennale, cominciato in sostanza a settembre, a mercato chiuso) ha lasciato tanti, tantissimi, punti interrogativi tra i calciatori.

De Rossi, lo shock dei giocatori

Specialmente nei senatori che più di tutti si sono legati al tecnico e che lo hanno seguito in questa avventura alla guida della Roma. Lorenzo Pellegrini è rimasto a bocca aperta quando, arrivato al Fulvio Bernardini, ha appreso la notizia parlando proprio con De Rossi e i componenti del suo staff. Si può dire lo stesso di Mancini, altro elemento con cui il tecnico ha stretto un legame piuttosto importante, sicuramente vero e fatto anche di confronti. Entrambi i giocatori hanno chiesto spiegazioni alla società (e quanto sembra ci sarebbe stato anche un confronto piuttosto acceso), sia sul motivo dell’esonero sia - legittimamente - sulla scelta di chiamare Juric. La linea dirigenziale è stata chiara: la decisione è stata puramente tecnica e basata sui risultati. La squadra è reputata forte e il club ha deciso di correggere la rotta immediatamente. Per quanto riguarda l’arrivo di Juric, per la Roma è un tecnico forte, preparato e con “gli attributi”. In serata il post del capitano: «Grazie per tutto quello che sei stato con me... un punto di riferimento da quando ero piccolo, un compagno e amico, un capitano, un mister. Ti voglio bene Daniele». 


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De Rossi, l'ultimo giorno a Trigoria

Qualche lacrima, anzi, parecchie, sono scese al Fulvio Bernardini nella mattinata di ieri. Dai giocatori e non solo. Come otto mesi fa quando Mourinho lasciò Trigoria. Gli abbracci, i saluti, i ringraziamenti. Ma anche le scuse di quei giocatori che probabilmente hanno pensato di non essere riusciti a dare il massimo in questo avvio di stagione. DDR ha rincuorato tutti. Dal primo all’ultimo. Con l’inevitabile tristezza di chi stava per lasciare per la seconda volta, prima da giocatore poi da allenatore, quella che reputa una casa. Era tutto rosa e fiori nello spogliatoio? Chiaramente no, come in qualsiasi squadra. Potevano esserci dei dubbi su qualche decisione, su qualche mossa tattica, su qualche idea, ma niente che non potesse essere risolto con il lavoro. Questo pensano i senatori. «Grazie di tutto mister. È stato un piacere e un onore lavorare insieme in questi mesi», hanno scritto sui social Mancini e Cristante. E poi El Shaarawy: «Prima da compagno e poi da allenatore, mi hai confermato quello che ho sempre pensato di te: un signore del calcio, sei stato un punto di riferimento. Sicuramente non è il finale che ci aspettavamo per quello che sei e cosa rappresenti per questa città ma anche se per poco non lo dimenticheremo». E via via tanti altri. Menzione speciale per Pisilli, che il tecnico ha lanciato da titolare in due partite: «È stato un onore, grazie».


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Un fulmine a ciel sereno, una brutta sorpresa nel giorno della ripresa degli allenamenti. I giocatori della Roma sono rimasti scioccati dalla mossa della società di esonerare Daniele De Rossi dopo appena quattro partite di campionato e un percorso che ancora non reputavano di certo compromesso. Il pareggio di Marassi è stato una beffa per quel gol preso all’ultimo minuto, ma frutto di una errore tecnico e non certamente tattico, quindi legato a ciò che era stato studiato nel corso della settimana a Trigoria. E di certo quel rigore non concesso sul fallo di Dybala ha gridato vendetta nello spogliatoio perché avrebbe indirizzato la partita. Così come quello non assegnato allo scadere contro l’Empoli che avrebbe quasi certamente evitato il ko all’Olimpico. Prima il Cagliari, con una squadra in costruzione, poi un pareggio allo Stadium che sicuramente non può essere visto in maniera negativa. Insomma, la mossa di mandare via De Rossi a inizio lavori (visto che si parlava comunque di un progetto triennale, cominciato in sostanza a settembre, a mercato chiuso) ha lasciato tanti, tantissimi, punti interrogativi tra i calciatori.

De Rossi, lo shock dei giocatori

Specialmente nei senatori che più di tutti si sono legati al tecnico e che lo hanno seguito in questa avventura alla guida della Roma. Lorenzo Pellegrini è rimasto a bocca aperta quando, arrivato al Fulvio Bernardini, ha appreso la notizia parlando proprio con De Rossi e i componenti del suo staff. Si può dire lo stesso di Mancini, altro elemento con cui il tecnico ha stretto un legame piuttosto importante, sicuramente vero e fatto anche di confronti. Entrambi i giocatori hanno chiesto spiegazioni alla società (e quanto sembra ci sarebbe stato anche un confronto piuttosto acceso), sia sul motivo dell’esonero sia - legittimamente - sulla scelta di chiamare Juric. La linea dirigenziale è stata chiara: la decisione è stata puramente tecnica e basata sui risultati. La squadra è reputata forte e il club ha deciso di correggere la rotta immediatamente. Per quanto riguarda l’arrivo di Juric, per la Roma è un tecnico forte, preparato e con “gli attributi”. In serata il post del capitano: «Grazie per tutto quello che sei stato con me... un punto di riferimento da quando ero piccolo, un compagno e amico, un capitano, un mister. Ti voglio bene Daniele». 


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