Totti: "Io come Maradona? Nessuno come lui. Se non avessi fatto il calciatore...". Poi dà la sua Top 3 del calcio

L'ex capitano della Roma torna a parlare del suo legame con il popolo giallorosso, ricordando anche il suo idolo di sempre. Poi dice la sua sulla corsa scudetto tra Inter e Napoli: "Secondo me a vincere sarà..."

Dall'amore per la Roma alla corsa Scudetto, fino all'alternativa che avrebbe sostituito il calcio nella sua vita. A tutto Francesco Totti. Protagonista dell'evento organizzato da Iliad in collaborazione con la Lega Serie A, il simbolo del club capitolino ha raccontato il suo legame con il popolo giallorosso, senza dimenticare un idolo come Diego Armando Maradona e il duello del presente tra Inter e Napoli, protagoniste della stagione 2024/25.

Totti: "Io leggenda della Roma, l'infortunio il momento più duro"

Leggenda della Roma, icona del calcio italiano. Francesco Totti e la storia scritta con la società giallorossa, tra mito e realtà: "Si diventa leggenda dopo che hai costruito il tuo tragitto calcistico. Quando ti chiamano leggenda, significa che hai fatto qualcosa di importante o significativo. Io ho voluto coronare il mio sogno: indossare un'unica maglia e mi rivedo in quella leggenda. Poi, sul campo, la gente vede e dice tutto quello che ho fatto. Quando mi sono sentito leggenda? A fine carriera, per quello che ho fatto, l'ho sentito un po', perché ti sentivi identificato così dalla gente". Non sono certo mancate le difficoltà: "Per me tutte le domeniche era una partita diversa da tutte le altre, con responsabilità diverse dagli altri compagni. Cercavo di portare più in alto possibile i colori della Roma, della società. Quando sei così tifoso, così passionale verso questi tifosi, è completamente diverso. Il momento più duro? C'è stato, in 25 anni ci sono state diverse buche da evitare. L'infortunio penso che sia la cosa più grave che abbia subito nella mia carriera, però mi sono rialzato e ho corso di più rispetto a prima".

L'alternativa al calcio e il paragone con Maradona

Totti ha realizzato il suo sogno da bambino, ma non tutti riescono ad arrivare fino in fondo. Qualora non ce l'avesse fatta, il giovane Francesco aveva le idee piuttosto chiare: "Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il benzinaio, perché mi piace l'odore della benzina... E poi, quando aprivano il portafoglio era pieno di soldi e allora volevo fare il benzinaio da grande - ha svelato con il sorriso -. Mio padre mi diceva: quando crescerai, capirai. A parte gli scherzi, se non avessi fatto il calciatore, penso che avrei fatto il tennista. Punto di riferimento? Federer è il tennis, come Maradona è il calcio. Sono quei giocatori che non fanno parte di questo pianeta. Paragone con Diego? Sinceramente non voglio essere nemmeno paragonato a lui, perché non ci sono 100 giocatori che possono fare lui. La palla, rotonda, è Maradona. Il resto è tutto secondario".


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Totti sulla corsa scudetto: "Inter favorita"

Corsa scudetto apertissima, con l'Inter che ha allungato sul Napoli nell'ultimo weekend, battendo a domicilio l'Atalanta e approfittando del mezzo passo falso della squadra di Conte contro il Venezia di Eusebio Di Francesco: "Inter o Napoli? In questo momento l'Inter è un po' favorita, dopo quello che è successo domenica scorsa. Sono abbastanza pronti per poter rivincere", ha detto Totti.

La Top 3 di Francesco Totti

Un fuoriclasse del calibro di Francesco Totti non può non avere in mente una squadra ideale. Di sicuro, ci sono tre nomi a cui non rinuncerebbe mai: "Buffon in porta, perché serve... Il portiere serve. Buffon, poi scelgo Maradona, Totti, Ronaldo. Poi dici, chi corre? Però, nel calcio, sono gli altri che devono correre quando tu c'hai la palla. Un figlioccio di Totti? Adesso è dura, non ci sono adesso - ha sottolineato -. Cosa manca? Manca Totti. Sperando, però, che un giorno qualche giovane promettente possa fare una carriera simile alla mia, quindi lo auguro a tutti i bambini che giocano a calcio e hanno un sogno".

 


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Dall'amore per la Roma alla corsa Scudetto, fino all'alternativa che avrebbe sostituito il calcio nella sua vita. A tutto Francesco Totti. Protagonista dell'evento organizzato da Iliad in collaborazione con la Lega Serie A, il simbolo del club capitolino ha raccontato il suo legame con il popolo giallorosso, senza dimenticare un idolo come Diego Armando Maradona e il duello del presente tra Inter e Napoli, protagoniste della stagione 2024/25.

Totti: "Io leggenda della Roma, l'infortunio il momento più duro"

Leggenda della Roma, icona del calcio italiano. Francesco Totti e la storia scritta con la società giallorossa, tra mito e realtà: "Si diventa leggenda dopo che hai costruito il tuo tragitto calcistico. Quando ti chiamano leggenda, significa che hai fatto qualcosa di importante o significativo. Io ho voluto coronare il mio sogno: indossare un'unica maglia e mi rivedo in quella leggenda. Poi, sul campo, la gente vede e dice tutto quello che ho fatto. Quando mi sono sentito leggenda? A fine carriera, per quello che ho fatto, l'ho sentito un po', perché ti sentivi identificato così dalla gente". Non sono certo mancate le difficoltà: "Per me tutte le domeniche era una partita diversa da tutte le altre, con responsabilità diverse dagli altri compagni. Cercavo di portare più in alto possibile i colori della Roma, della società. Quando sei così tifoso, così passionale verso questi tifosi, è completamente diverso. Il momento più duro? C'è stato, in 25 anni ci sono state diverse buche da evitare. L'infortunio penso che sia la cosa più grave che abbia subito nella mia carriera, però mi sono rialzato e ho corso di più rispetto a prima".

L'alternativa al calcio e il paragone con Maradona

Totti ha realizzato il suo sogno da bambino, ma non tutti riescono ad arrivare fino in fondo. Qualora non ce l'avesse fatta, il giovane Francesco aveva le idee piuttosto chiare: "Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il benzinaio, perché mi piace l'odore della benzina... E poi, quando aprivano il portafoglio era pieno di soldi e allora volevo fare il benzinaio da grande - ha svelato con il sorriso -. Mio padre mi diceva: quando crescerai, capirai. A parte gli scherzi, se non avessi fatto il calciatore, penso che avrei fatto il tennista. Punto di riferimento? Federer è il tennis, come Maradona è il calcio. Sono quei giocatori che non fanno parte di questo pianeta. Paragone con Diego? Sinceramente non voglio essere nemmeno paragonato a lui, perché non ci sono 100 giocatori che possono fare lui. La palla, rotonda, è Maradona. Il resto è tutto secondario".


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