
ROMA - È stata la notte dei lunghi sospiri, dei ricordi felici da catturare ad occhi chiusi e dei buoni propositi da disegnare con una matita immaginaria. Lorenzo Pellegrini ha rivisitato il colpo di tacco della prima volta, la punizione della seconda, la piroetta della terza. Tre gol ha già segnato nei derby, che sono vanto per un centrocampista. Quello dell’andata ha spianato la strada alla Roma di Ranieri, che a sorpresa aveva rilanciato il suo capitano intuendo la svolta. Se le partite contro la Lazio sono un barometro dei nervi saldi, Pellegrini ha dimostrato già ampiamente di saper controllare le emozioni: nessuno tra i giocatori in attività ha segnato quanto lui, che spera di diventare una sorta di incubo per i laziali. Un po’ come Marco Delvecchio, che Lorenzo ricorda a malapena per questioni anagrafiche ma che in questo contesto indossava periodicamente il mantello di SuperMarco.
Pellegrini verso una maglia da titolare
Stavolta è probabile che Pellegrini giochi. Niente cilindri, niente conigli. Non solo per questioni scaramantiche ma anche e soprattutto perché la qualità e l’esperienza servono alla Roma per vincere la partita. Senza Dybala, pure fondamentale nel lavoro di raccordo tra i reparti nel derby di gennaio, il capitano è l’uomo di maggior talento al quale affidarsi nei momenti clou. In allenamento, in questi giorni, gli hanno visto fare cose da fenomeno: ha smaltito l’influenza che gli ha negato Roma-Cagliari, ha superato la contusione che lo ha strappato a Roma-Juve, è stato ricondizionato come un telefono di ultima generazione in tempo per la notte più importante.
Gli altri big della Roma
Tre gol ha fatto Pellegrini, attraversando due proprietà e tre allenatori diversi, ma non è l’unico ad aver lasciato il segno contro la Lazio. Lo scorso anno, con De Rossi lanciato verso la rimonta europea, fu ad esempio il vicecapitano Mancini a svettare sotto alla Curva Sud regalando la vittoria alla Roma. In tempi più lontani è stato El Shaarawy un fattore positivo in area di rigore: il suo brand compare nel tabellino di Lazio-Roma 1-4 del 2016 e nel successivo derby di Coppa Italia vinto 3-2 senza gloria, quando in panchina sedeva Luciano Spalletti. Curiosamente la Lazio è la squadra che El Shaarawy ha incrociato più volte in carriera: 21. Resta da capire se potrà arrivare a 22, magari entrando a partita in corso. Nella formazione iniziale, rispetto alla partita contro la Juventus, dovrebbe liberare spazio a Saelemaekers, al ritorno dopo la squalifica: a destra schiantò la Lazio nel derby d’andata, godendosi anche l’emozione del gol del 2-0 all’esordio nella sfida. A lui Ranieri chiede di nuovo di essere destabilizzante, ma anche rassicurante nella fase difensiva: i raddoppi su Zaccagni aiuteranno Svilar a sentirsi più protetto.
Chi ha già segnato alla Lazio
Se consideriamo poi coloro che hanno segnato alla Lazio con altre maglie, alla lista dobbiamo aggiungere altri due potenziali protagonisti: Soulé, in cerca del primo gol all’Olimpico con la Roma, ha festeggiato proprio sotto alla Curva Sud nel campionato scorso con il Frosinone; a Shomurodov, in grande forma, è capitato nel periodo genoano, sempre all’Olimpico. Siccome da calendario Ranieri gioca in trasferta, ragionerà anche su quest’attitudine. Ogni informazione può valere un tesoro.