Dan Friedkin pronto a tornare a Roma, in gioco il futuro: ecco tutte le urgenze che deve risolvere

Dalle strategie della società allo sponsor: tutti i temi in agenda del numero uno giallorosso
Giorgio Marota
3 min

ROMA - Top Dan, pilota avventuroso e riservatissimo, sta pianificando l’atterraggio sulla base di Roma. Tornando a casa dalla trasferta di Firenze, la delegazione giallorossa potrebbe infatti trovare a Trigoria niente meno che “mister president”, il patron che predica il silenzio e la riservatezza ma che non rinuncia mai a prendere di petto le decisioni importanti, chiedendo conto delle deleghe che concede. Nelle giornate di mercoledì e giovedì Friedkin comparirà - e chissà se parlerà - alla 32ª assemblea generale dell’Eca, l’associazione europea dei club nella quale ricopre il ruolo di membro del comitato esecutivo. Durante la prima sessione i presidenti condivideranno idee sul futuro del gioco, mentre nella giornata successiva, il 9, andrà in scena una sessione plenaria ricca di temi tra approvazione del budget, elezioni e questioni politiche. Si discuterà anche di calendari affollati, proseguendo il confronto con l’Uefa che su questo fronte prosegue - a dirla tutta senza troppi attriti - da anni. 

Le urgenze da risolvere in casa Roma

Dalle grandi questioni internazionali, Friedkin passerà al vaglio le questioni giallorosse. In quegli stessi giorni Dan potrebbe infatti far visita alla squadra, incontrare il ds Massara e il senior advisor Ranieri e anche intrattenersi con il tecnico Gasperini, con il quale c’è un rapporto sincero e schietto. La presenza del patron americano, che si trova già in Europa e nei giorni scorsi è stato avvistato in Scozia, a Carnoustie, per l’Alfred Dunhill Links Championship di golf, si rivelerà utile per stilare, insieme ai dirigenti e all’allenatore, un piano di media-lunga durata, con annesse strategie operative per il mercato di gennaio e non solo. L’ultima visita di Friedkin a Trigoria risale alla fine di agosto, quando il suo arrivo lasciava immaginare una svolta immediata sulle trattative (Sancho su tutte) che si erano arenate sulla distanza tra domanda e offerta. Contrariamente a quanto avvenuto nei giorni del blitz a Londra per Lukaku, in quella circostanza Friedkin non è salito sul proprio aereo per andare a chiudere l’operazione. Precedentemente, ogni suo arrivo in città era stato accompagnato da questioni impellenti come esoneri o incontri decisivi per il futuro. Chissà che questa non possa essere l’occasione per affrontare la questione commerciale: la Roma è passata dai 25 milioni garantiti in due anni da Riyadh Season ad avere la maglia senza sponsor, una scelta inedita nei mesi in cui ogni voce nei ricavi può rivelarsi decisiva per rispettare i paletti del fair play finanziario ed evitare dolorose cessioni. 

 

 


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