Bailey, 50 giorni dopo: il viaggio del barbiere, il mare, la famiglia. Ora è pronto a prendersi la Roma
ROMA - Cinquanta giorni fa Leon Bailey malediva quella conclusione verso la porta che incredibilmente lo ha fermato ancor prima di poter cominciare. Mezzo allenamento con la Roma, il suo primo dopo la firma, e subito una lesione miotendinea a spegnere l’entusiasmo del suo arrivo. Aveva fatto solamente in tempo a registrare la sua prima intervista con il club in cui si diceva felicissimo di essere sbarcato nella Capitale, di non vedere l’ora di cominciare a giocare con la squadra e di lavorare con Gasperini. Dichiarazioni naturalmente mai rese pubbliche dalla Roma e congelate fino al momento del suo rientro in campo.
Roma, la fame di Bailey
Come detto, sono trascorsi cinquanta giorni dal suo infortunio. I tifosi hanno potuto salutare Bailey sugli spalti dell’Olimpico e fuori dal Fulvio Bernardini, lui non ha mai perso il sorriso perché convinto che non appena arriverà il rientro, riuscirà a fare la differenza. Lo ha detto agli amici, lo ha riferito anche suo padre, la superstar dei social che tra foto, video e commenti sul figlio ha letteralmente gasato l’ambiente romanista. L’ultimo post? «È arrivato il momento di tornare all’instancabile ricerca dell’eccellenza. Leon tornerà presto in campo per dare il massimo per la Roma e farla arrivare a livelli che nessuno avrebbe mai sognato. Io ci credo e conosco mio figlio. Guardate. Andate a prendere le patatine». Qui sarebbero i popcorn ma poco importa, il messaggio del padre-agente ha caricato la tifoseria e anche lo stesso giocatore che adesso sta spingendo per allenarsi con il gruppo dalla prossima settimana. Si è stancato di stare a guardare, ora Leon ha fame di calcio, ha voglia di sentire quell’Olimpico gridare il suo nome.
