© AS Roma via Getty Images
ROMA - Il destino regala spesso opportunità inaspettate, per non dire indesiderate. La strana storia di Paulo Dybala, ieri avvistato in riva al mare per una passeggiata rilassante con l’adorato cane, è paradigmatica di un paradosso tecnico e affettivo: il nostro aveva un feeling pazzesco con Mourinho, dal quale era stato convinto a scegliere la Roma nell’estate del 2022, ma non ha potuto salvarlo dall’esonero perché nell’ultima partita, a San Siro contro il Milan, era infortunato. Si stava curando apposta per rilanciare la squadra contro il Verona, in una situazione più comoda, ma è stato costretto a farlo con un altro allenatore, che sta imparando a conoscere piano piano.
Dybala al top con il Cagliari
Di sicuro dopo tre settimane di allenamenti e tre partite di fila giocate, Dybala è tornato a livelli scintillanti come si è visto lunedì sera contro il Cagliari. Al di là della doppietta, che l’ha portato a quota 8 gol, ha colpito il suo coinvolgimento dentro alla manovra e la leggerezza dei movimenti. Il sorriso pieno non si è ancora rivisto ma le magie sì. L’ironia qui è che, dal suo punto di vista, ne avrebbe dovuto beneficiato Mourinho. Lo avrebbe meritato almeno quanto De Rossi, che gli ha parlato a lungo per capire come esaltarne al massimo le qualità e poi lo ha indirettamente paragonato a Totti, ricevendo in cambio un apprezzamento pubblico. Dybala si sta adeguando al nuovo sistema di gioco, anche se il 4-3-3 di De Rossi non gli chiede compiti così diversi. Lui parte da sinistra e poi svaria secondo istinto e logica, lasciando ai compagni il compito di assecondarlo. Proprio Totti faceva così ai tempi del primo Zeman. E i risultati nel rendimento furono elettrizzanti.
La sfida con l'Inter
Sabato vivrà una serata speciale, per l’importanza della partita e per il solito pensiero che gli vibra nella testa quando affronta l’Inter: cosa sarebbe stato se. Forse sarebbe stato più felice, forse no. Nel dubbio ha già segnato a Inzaghi a San Siro. Di sicuro non ha mai rimpianto la decisione di aver sposato il progetto Roma. A Trigoria era felice con Mourinho e conta di esserlo anche ora, per tutto il tempo in cui indosserà questa maglia: l’estate prossima ragionerà su se stesso e sulle sue esigenze, per poi eventualmente cambiare aria con o senza la clausola.
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