Le condizioni di Dybala
La gamba di Dybala sta bene, tolto il tendine rotto non ci sono stati altri problemi e in questo senso i precedenti rugbystici possono aiutare. È vero che il rugby è uno sport diverso e di contatto, ma quando ad alcuni giocatori inglesi e gallesi è stato rimosso il semitendinoso distale in due o tre settimane hanno ripreso a correre. Adesso l’argentino deve aspettare che si cicatrizzi la ferita e poi potrà iniziare la prima fase, quella vera e propria della rieducazione. In questi giorni Dybala non è comunque rimasto fermo: senza esagerare va a Trigoria tutti i giorni, domenica sarà all’Olimpico (e quanto gli pesa non giocare la “sua” Roma-Juve) e quando vuole rilassarsi si gode il piccolo Lautaro, il figlio di Paredes.
Il futuro di Dybala
È andato a trovarlo in clinica da solo, lo ha rivisto ieri insieme alla moglie Oriana, appena tornata dall’Argentina dove si è divertita a commentare le indiscrezioni di mercato che vedono il marito diviso tra Boca e River Plate: «Mio papà tifa River, se Paulo andasse altrove non so cosa potrebbe succedere. Ma io, in ogni caso, lo sosterrò qualsiasi decisione prederà». Se ne parlerà, pare, nel 2026 perché la volontà di Dybala e della Roma è quella di proseguire insieme per un’altra stagione. Anche per questo è stato deciso di scegliere la strada dell’operazione: secondo uno studio inglese a disposizione di alcuni congressi medici, con la terapia conservativa il rischio di recidiva tendinea sarebbe stato del 45%. Troppo, decisamente troppo, per rischiare. Con l’operazione Dybala potrà iniziare a lavorare prima e meglio, senza timori. E questa per la Roma non è una notizia buona, ma ottima. Perché oltre all’aspetto medico c’è anche quello mentale: Dybala si sente sicuro della scelta fatta. E il tempo può scorrere più veloce del previsto.