© LAPRESSEFERRARA - L’ultima volta che la porta della Spal era rimasta inviolata era accaduto all’Olimpico, contro la Roma: allora valse tre punti. Non è accaduto domenica col Chievo: un solo punto che ha disseminato più di un rimpianto in un ambiente che avverte forte la necessità di ritrovare quella vittoria in grado di rilanciare definitivamente i piani salvezza. Un paradosso pensando al fatto che proprio la retroguardia spallina era finita sul banco degli imputati dopo aver incassato 14 reti nelle precedenti 6 gare, obbligando l’attacco a fare gli straordinari. Una difesa che Semplici ha spesso e volentieri modificato anche in base alle contingenze del momento. Da due giornate a questa parte Semplici ha promosso titolare Bonifazi, che proprio all’Olimpico contro la Roma visse la sua giornata di gloria. Preferito a Cionek rappresenta più di una semplice alternativa al brasiliano naturalizzato polacco, il quale ha palesato qualche difficoltà in più del solito al pari dei compagni di reparto Vicari e Felipe. Lo stesso Vicari, condizionato anche da qualche problema fisico, ha finito per attraversare un momento non troppo brillante coinciso proprio con il periodo di maggiore difficoltà della retroguardia biancoazzurra, costretta peraltro anche a far fronte all’atteggiamento un po’ più intraprendente della squadra. Su questo Semplici ha detto più volte la sua, ribadendo la necessità di costruire un’identità votata a fare la partita. E nel frattempo ci si prepara ad affrontare il Napoli, l'attacco più prolifico assieme alla Juventus. Per la difesa spallina, uscita comunque rafforzata dalla sfida di domenica scorsa, decisamente un bel banco di prova.