Verona, Bocchetti diventa un caso

Le sei sconfitte consecutive da qando è in panchina non c’entrano, qui si tratta di questioni regolamentari
Alessandro Fontana
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VERONA - Ficcadenti, Ballardini e Iachini sullo sfondo: candidature più o meno solide mentre Salvatore Bocchetti rischia di ritrovarsi senza le dovute credenziali per allenare il Verona. Le sei sconfitte consecutive da quando è in panchina non c’entrano, qui si tratta di questioni regolamentari: dodici giorni fa è infatti scaduta la deroga che permette al tecnico subentrato a Cioffi di restare al proprio posto. Sul tema ieri è intervenuto anche l’Assoallenatori, con un comunicato: «Una situazione delicata e per la quale l'Aiac chiede a tutti di assumere comportamenti e scelte nel solco del rispetto dei principi di lealtà che devono contraddistinguere il movimento calcistico italiano, senza furbizie né scorciatoie», si legge nella nota. Di fatto, un campanello d’allarme che suona per il Verona, una volta stabilito il cambio in panchina l’11 ottobre. Bocchetti non è in possesso di una regolare abilitazione e ciò potrebbe comportare conseguenze. A poco più di un mese dal via al campionato nel 2023 - il 4 gennaio c’è Torino-Verona - la palla passa alla società. «L'associazione vigilerà sull'evoluzione, assumendo, se del caso, le dovute iniziative», assicurano ancora dall’Aic. Tra le ipotesi del momento c’è anche quella di inserire il nome dell’albanese Dritan Dervishi, in possesso del patentino Uefa Pro e collaboratore del club di Maurizio Setti. Ieri intanto l’Hellas ha ripreso ad allenarsi a Peschiera del Garda. Sotto lo sguardo del nuovo direttore sportivo Sogliano, e naturalmente agli ordini di Bocchetti. Un allenatore in attesa di giudizio.


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