Serie B, la lezione di Grosso, Cannavaro e Mignani

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Serie B, la lezione di Grosso, Cannavaro e Mignani
Tullio Calzone
3 min

Insaziabile e imbattibile, la capolista di Fabio Grosso dimostra con i fatti che coniugare competenza e passione è possibile anche in questa stagione incerta e indecifrabile come non mai. Anzi quasi sempre può fare la differenza. La schiacciante vittoria del Frosinone al “Granillo” ammutolisce i quindicimila tifosi reggini, pronti a spingere l’altra grande protagonista (incompiuta) di questa parte di campionato che si avvia al volatone di fine anno ormai con un unico padrone assoluto alla prima vera fuga per la A. Grosso non perdona e lascia ancora il segno inanellando il 9º risultato utile consecutivo, lasciando all’ex compagno mondiale il rimpianto per il mancato aggancio al Frosinone che torna a +6 sui calabresi e rimane a +9 sul 3º posto con la 4ª vittoria nelle ultime 6 giornate. Ma non era scontato neppure per la Reggina spingersi sin lassù, considerando le traversie estive dopo il cambio di società e l’addio inaspettato di Stellone. Fa bene Inzaghi a tenersi il tanto buono che c’è anche di fronte a una sconfitta che non fa una piega e che lui ammette con onestà. I concomitanti successi di due annunciate e fastidiose antagoniste come Genoa e Bari diventano tuttavia uno stimolo in più in vista del ritorno in campo di domenica a Como. L’esonero di Blessin sembra giovare al Grifone affidato a Gilardino che sconfigge per la prima volta dal suo avvento in panchina Bisolone e si rilancia. La prova di forza al Tombolato dei Galletti moltiplica immediatamente i 5 pareggi infilati da Mignani con il suo Bari comunque mai uscito dal perimetro playoff nonostante 7 gare senza vittorie. E allora bisogna constatare che è proprio la capacità di essere continui la chiave per decifrare una stagione altrimenti equilibrata e illeggibile dove puoi vincere o perdere contro chiunque, ma se ti muovi costantemente non sbagli mai. A patto che a un certo punto acceleri e fai emergere i valori tecnici dai quali è quasi sempre impossibile prescindere. Lo sa bene anche Cannavaro che trova la seconda vittoria (ancora in trasferta) della sua gestione e inizia a togliere dai guai un Benevento che a pieno organico non è certo da bassa classifica, nonostante certe decisioni arbitrali discutibili anche a Parma dopo il match col Palermo. Ma con lo spirito del Tardini risalire non sarà una chimera. L’impresa è già riuscita a D’Angelo che, tornato in panchina, ha ricompattato il Pisa sino a riportarlo nei playoff. Con caparbietà e tenacia è così che si fa. Non solo per battere l’Ascoli (che protesta per un rigore non dato). Anche per tornare a sognare.


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