Bari-Cagliari, Mignani contro Ranieri per un posto in Serie A

La finale dei playoff più bella e seguita di sempre: in 61mila al San Nicola per assistere a un confronto di idee tecnico ma anche generazionale
Bari-Cagliari, Mignani contro Ranieri per un posto in Serie A© LAPRESSE
Tullio Calzone
7 min

Il debuttante e il veterano all’ultimo strappo per la A. Neanche il tempo di archiviare la più emozionante delle finali d’andata, che c’è subito un’altra opportunità per Michele Mignani e Claudio Ranieri. Sarà la resa dei conti definitiva tra il tecnico genovese al suo primo campionato di B e il navigato stratega capitolino che ha raccolto trionfi ovunque anche fuori dei confini nazionali eppure emozionatissimo dinanzi alla possibilità di tagliare il traguardo con il suo Cagliari, claudicante e vivissimo, 34 anni dopo la promozione firmata alla guida dei rossoblù. Chi la spunta stasera vola tra le grandi del calcio italiano e non è un particolare irrilevante. Al Bari basterà non perdere per coronare un sogno immaginato 5 anni fa e alimentato con competenza e passione dal presidente Luigi De Laurentiis. Da quando prese il timone della società risollevandola da un disastroso fallimento non puntava ad altro, ma tutto è arrivato in fretta. L’ultimo a riportare in massima serie i Galletti è stato Antonio Conte, accolto il 9 maggio del 2009 da 20 mila tifosi all’aeroporto Palese-Karol Wojtyla di ritorno dalla gara pareggiata 2-2 contro il Piacenza di Pioli scortato dal ds Giorgio Perinetti e dal presidente Vincenzo Matarrese. senza calcoli. Stavolta saranno molti di più all’Astronave dove si presenteranno quasi 61 mila tifosi (omologazione dimenticata) per toccare «il cielo con un dito», come dice con il solito garbo e la stessa umiltà di sempre Mignani.

Le parole di Mignani

«Ci siamo. Ringrazio il presidente De Laurentiis. Non posso non pensare a chi mi ha scelto. Sono arrivato da sconosciuto, abbiamo lavorato duramente e ora dobbiamo concentrarci sull’ultima gara, la più difficile». Il tecnico biancorosso è consapevole che basterà un par i contro un Cagliari obbligato a vincere per far esplodere una gioia infinita, già palpabile . Ma non farà calcoli pericolosi. «Affronteremo una squadra forte, ma l’abbiamo già incrociata altre volte senza arretrare di un centimetro. Sarà una sfida equilibrata. Dovremo avere la lucidità per andare oltre l’ostacolo grazie anche a un  intera città che verrà a sostenerci . I ragazzi daranno tutto quello che hanno per u n’impresa impensabile solo poco tempo fa». Squadra quasi al completo, anche Di Cesare (non al meglio) ci sarà. Mentre Folorunsho, con un ginocchio in disordine, potrebbe tornare utile a gara in corsa. «Michael è alle prese con un’infiammazione ma con la sua fisicità può spostare gli equilibri. Pucino sta bene come Dorval. Mazzotta e Ricci sono una garanzia. Ci giochiamo una stagione in 90’. Dobbiamo dare il massimo per non avere rimpianti», sottolinea l’allenatore dei pugliesi, debuttante col suo Bari neopromosso e ambizioso. Comunque vada sarà un successo, perché non era affatto scontato arrivare sin qui e risvegliare l’amore travolgente dei tifosi biancorossi. Come sottolinea con evidente emozione anche il patron Luigi De Laurentiis: «Ho vissuto queste ultime settimane a stretto contatto con il mister e il direttore Polito. Notti insonni. Arrivare alla finale è un traguardo che va al di là di ogni più rosea aspettativa. Ultima gara da presidente in caso di promozione? È un pensiero con cui sto convivendo da tempo, anche queste sono emozioni forti. Ma smentiscono chi ha sostenuto che avevamo il freno a mano tirato. Sono innamorato di questa città e di questo territorio e ciò ha aiutato tantissimo a ricostruire». 

Le emozioni di Ranieri

Emozioni forti anche per Sir Claudio. Cambia poco per il suo Cagliari se non il fatto che questa è l’ultima chiamata per la A, non ci sarà un appello: «Per il miglior piazzamento nella stagione regolare del Bari, noi una gara l’avremmo comunque dovuta vincere. Non ci siamo riusciti alla Unipol Domus l’altra sera, per nostre responsabilità ed errori tecnici inattesi, ma anche per meriti dell’avversario. Adesso non abbiamo alternative. Dobbiamo batterli», ha arringato subito a caldo l’allenatore testaccino, elogiando l’avversario ma confidando anche in un orgoglioso riscatto dei suoi uomini. In palio c’è una promozione che era diventata a un certo punto una specie di chimera, tanto da spingere il presidente Tommaso Giulini a chiudere l’esperienza contraddittoria con Fabio Liverani (fuori dal perimetro playoff) che pure aveva prodotto in questo campionato 22 punti preziosi e lanciato giovani di sicuro avvenire come Kourfalidis, Obert e Luvumbo che un anno fa disputavano le semifinali del campionato Primavera di questi tempi. E che potrebbero tornare utilissimi anche stasera al San Nicola dove serviranno determinazione e freschezza atletica per tentare l’impresa. Il Cagliari si porta dietro i dubbi Nandez e Mancosu, acciaccati dopo l’andata. Rientra Dossena in difesa e bisogna scegliere il migliore assetto per provare a costringere il Bari alla resa. Il filo di luce alla fine del tunnel corrisponde alla promozione. Sulla strada del debuttante Mignani c’è solo il veterano Ranieri. Oltre c’è la A!


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